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METROPOLIS (1927) regia di Fritz Lang

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JOKER1926     8 / 10  02/10/2009 21:58:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per un recensore cinematografico commentare “Metropolis” di Fritz Lang e’ un odissea di piacere e di emozioni mescolate in attente e mirate riflessioni circa i molteplici messaggi, simbologie osannate a voce roboante dalla mente di Lang in un film che rimarrà con ogni probabilità “memorabile” nell’infinito repertorio della Cinematografia; anzitutto la pellicola tedesca del 1927 e’ forse la più grande fra tutte quelle mute (ecco dunque un primo riconoscimento seppur personale al film!).

“Metropolis” e’ un film che presenta una sterminata serie di pregi, da annoverare immediatamente la fotografia, le diverse tecniche cinematografiche come il campo-controcampo a 180 gradi (per i dialoghi) e la ripresa “frame by frame”, le scenografie avanzatissime e clamorose, gli attori , gli effetti speciali da vertigini e il buon sonoro (a tratti “metodico” ma senza ponderose sbavature”).

Il film presenta una trama molto interessante e “poetica” con un “collage” di personaggi chiave come il famigerato “mediatore” e Maria (personaggio interpretato in modo quasi ineccepibile).
Ovviamente dopo una sommaria storia iniziale il film prosegue (perdendo qualche colpo) con una narrazione un po’ troppo romanzata (influisce molto comunque la vecchiaia del film in questo caso), ma in linea di massima e’ estremamente eccessivo parlare di pecca.
Inoltre anche il ritmo della pellicola e’ abbastanza incalzante (soprattutto nella seconda parte), il finale poi e’ un esplosione di “caos” intriso in sequenze mozzafiato (come quella del rogo… davvero impedibile e fantastica) che inneggiano la conclusiva e acclamata apoteosi.
Da segnalare all’infinito tutte le simbologie, metafore che la regia infarcisce nel film; incredibile quella dell’orologio; da evidenziare anche dei richiami religiosi e lo “spacco” artistico fra la tecnologia e il “rifugio/luogo di meditazione” degli operai, insomma da una parte la potenza tecnologica che sfonda la città dall’altra un fatiscente luogo remoto di pensieri e concetti sfocianti in sogni di rivalsa e di rivoluzione.
Importante parlare della metafora circa lo scienziato/creatore del clone di Maria, Lang dunque punta il dito sul potenziale disastro della scienza, inoltre da “captare” le simbologie riguardo il Mito di Golem (“essere” creato dall’uomo) che non era dotato di intelligenza ma serviva alla lettera il padrone in ogni circostanza, secondo alcune voci leggendarie i Golem divennero immensi e iniziarono a massacrare tutto e infine furono fermati grazie ad un’alchimia che portava loro la Morte; dunque (ricapitolando) il Golem (ovvero il clone di Maria) rappresenta un’ipotetica distruzione per l’uomo che crea e poi si fa distruggere dalle “sue” creature, a questo punto si intrecciano pensieri sulla tecnologia (regresso) e addirittura, secondo delle sfaccettate teorie il tutto potrebbe rappresentare in modo impressionante, mirabolante un inno di denuncia sull’operato di Adolf Hitler al tempo leader della politica Europa.
Allo stesso tempo la teoria del mediatore (ovvero congiungere braccia e mente grazie al cuore) e’ dunque (in modo potenzialmente subliminale) un inno di esaltazione alla politica imperialistica di Hitler (e’ questo, cioè l’ “enigmaticità” del messaggio politico della pellicola a renderla grande!); insomma anche il finale “premia” le classi alte della società (o almeno così e’ fatto vedere sul piano cinematografico), il tutto si ricollega al mito della torre di Babele metaforicamente Metropolis costruita dagli schiavi per arrivare nei cieli dell’Universo (concetto abbastanza “criptico” di una ambiguità quasi esilarante).

“Metropolis” e’ un’Opera artistica, sociale, politica.
Avanzata negli anni 20/30 (nel campo dottrinale e logicamente in quello dei trucchi cinematografici e della tecnica in generale) oggi risulta essere ancora (?) geniale, “inquietante”,mastodontica senza concorrenti e con un bagaglio di concezioni mai eclissate e ancora oggi in piena discussione come la società “ipotizzata” (quasi cento anni fa) dal regista che si divideva giocoforza in frazioni sociali: i potenti e i poveri.
Insomma tale allarmante “disegno” e’ in parte (sotto soggettive visioni) confermato ancora oggi, “Metropolis” per di più e’ un immenso e gustoso viaggio , una favola onirica, chimerica e trionfale senza predecessori e senza futuri rivali…

JOKER1926
LoSpaccone  03/10/2009 17:43:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tautologico e arrogante come al solito.
Ti avventuri in discorsi che non sei minimamente in grado di reggere vista la tua scarsa pochezza intellettuale che cerchi di mascherare ricorrendo ad una babele di parole usate a sproposito e lontane dal loro reale significato. E il tuo modo di scrivere lo prova.
Invia una mail all'autore del commento wega  03/10/2009 21:05:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah, ma qui l' espressionismo l' hai almeno citato o ti è risfuggito questo piccolo particolare? Grande lavoro fotografico del mitico Eugen Schufftan, inventore del "processo fotografico Schufftan" per l' appunto: fondali proiettati per mezzo di specchi.
Ciumi  03/10/2009 08:40:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Innanzitutto mi spieghi come fa il sonoro ad essere buono (a tratti "metodico" ma senza poderose sbavature) se il film è muto?

E poi mi chiariresti per favore la frase: "la teoria del mediatore (ovvero congiungere braccia e mente grazie al cuore) e’ dunque (in modo potenzialmente subliminale) un inno di esaltazione alla politica imperialistica di Hitler" ?
Che porco giuda c'azzecca il messaggio della mediazione del cuore con la politica egemonica di Hitler, che fu sì affascinato dalla potenza visionaria del film, ma ne ribaltò completamente il significato.
Inutile raccontarti la storia (credo tu la conosca) di Lang quando in seguito rifiutò la collaborazione col regime, e fu così costretto a fuggire dalla Germania.

E abbi la cortesia di rispondere anche alle contestazioni, non solo ai complimenti.
JOKER1926  03/10/2009 13:06:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
parli proprio tu?
Comunque per sonoro Mi riferisco alle musiche, e inutile che fai il ******** e cerca di capire (sempre se ce la fai!).
Ho letto a tratti il tuo improponibile commento e noto che non hai capito niente; la teoria del mediatore (ovvero il concetto della coesione fra braccia e mente) e' importantissimo visto che allegoricamente le braccia sono il popolo (schiavi) e la mente sono i padroni, a questo punto (vedi il finale con la pace fra le due classi) il tutto e' pro alta società, insomma giocoforza i poveri devono esserci e devono lavorare per i potenti.
Mi fermo qui e non proseguo, con un altro utente (più intelligente) posso parlare in modo più approfondito con te basta così...

JOKER1926
Invia una mail all'autore del commento wega  14/10/2009 22:18:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma uno che Si..riferisce a, non confonde ancora dopo mesi e ripetute bacchettate in merito sonoro con colonna sonora.
Ciumi  03/10/2009 13:15:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non hai chiarito la tua frase: cosa c'entrano la coesione braccia-mente, popolo-padroni, e la PACE tra le classi sociali con la politica di Hitler?
JOKER1926  03/10/2009 13:36:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io ho chiarito, tu non hai capito e' diverso.
Il tutto si ricollega alla politica di Adolf Hitler che voleva un mondo (come grosso modo quello del film) e' tanto difficile da capire, mai sentito parlare di allegoria, simbologia, metafora?

JOKER1926
Ciumi  03/10/2009 14:00:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hitler voleva grosso modo un mondo come la Metropolis di Lang, questo può essere corretto.
Rileggi questa frase tratta dal tuo commento e dimmi se esprime lo stesso concetto: "la teoria del mediatore (ovvero congiungere braccia e mente grazie al cuore) e’ dunque (in modo potenzialmente subliminale) un inno di esaltazione alla politica imperialistica di Hitler"
Ca.zzo, ma tu comprendi quello che scrivi?
Affermi praticamente che la politica di Hitler si poggiava sul presupposto di una fratellanza tra popolo e padrone. E' la più grossa *******ta che si potesse dire, te ne rendi conto?
JOKER1926  03/10/2009 14:08:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vedi cosa succede...
oltre ad interpretare male le parole degli altri costruisci a tuo piacimento delle assurde teorie.
Le braccia e la mente devono unirsi (anche in modo forzato), dunque gli schiavi devono sottostare ai potenti. Capisci?
La famigerata conciliazione fra le due classi avviene ma a favore di chi?
Riesci a capire?

JOKER1926
Invia una mail all'autore del commento wega  03/10/2009 20:34:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, ma tu parli di CUORE. Sei tu che continui a non capirti.
Ciumi  03/10/2009 14:17:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non mi risulta. Il fatto che gli schiavi debbano sottostare ai potenti è una tua fantasia. Nel film la conciliazione tra le due classi avviene in favore di entrambe.

Comunque diciamo che le tue frasi sono quantomeno fraintendibili (per usare un eufemismo).
JOKER1926  03/10/2009 15:37:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
figuriamoci le tue...

JOKER1926
Ciumi  03/10/2009 13:41:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra l’altro la morale del mediatore credo la capirebbe chiunque, anche un idiota, dato che è uno dei messaggi più banali e semplicistici di tutta la storia del cinema; ed anche lo stesso Lang in seguito se ne rese conto: “Ho spesso dichiarato di non amare Metropolis: perché è impossibile per me oggi, accettare il "messaggio" del film. È un'assurdità quella di dire che il cuore è l'intermediario fra le braccia e la mente.” (F. Lang)

E per piacere rispondi alla domanda sopra, invece di insultare e appigliarti a motivazioni che non c'entrano niente.
JOKER1926  03/10/2009 13:47:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
stai facendo un casino, ti stai rispondendo (in modo assolutamente sbagliato) da solo... Ho postato un lungo commento esauriente se vuoi leggilo e cerca di apprendere se vuoi qualcosa da esso; e' inutile venire a fare (al sottoscritto) domande costruite, banali ed irritanti.

JOKER1926
Flavietta2  04/10/2009 16:02:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
AHAH!
leonida94  02/10/2009 23:10:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti, bel commento.
Mi hai fatto venire proprio voglia di reperirlo.
Ti farò sapere.
JOKER1926  02/10/2009 23:15:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie leonida. Cerca di vedere anche altri film di Lang.

JOKER1926
leonida94  02/10/2009 23:32:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per ora mi sono procurato "M, il mostro di Dusseldorf" e ora pure Metropolis.
Poi vedrò. notte.
Invia una mail all'autore del commento wega  06/10/2009 18:17:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
..ecco, poi ne avrai visti tanti quanto lui di film di Fritz Lang. Ahahaah
Invia una mail all'autore del commento wega  03/10/2009 20:30:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì. Tu cerca però di vedere almeno un altro film muto prima di sparare ******* sui vertici dei films muti.
Invia una mail all'autore del commento wega  03/10/2009 20:42:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Carina quella del campo-controcampo a 180°. E' così che si dovrebbe fare, e lo si faceva già da un po'. Oppure sai di Bunuel in un film del '47 che ha cercato di rompere (non chiedermi con quale angolo) questa convenzionalità di sintassi? No perché allora sai proprio tutto.
Invia una mail all'autore del commento wega  03/10/2009 20:25:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"per fare un commento non è questione di tempo, ma di tecnica e di capacità, il dinamismo, la praticità, il discorso fluido, la brillantezza, la genialità sono le cose importanti; un commento può essere composto anche in una decina di minuti."