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OF FREAKS AND MEN regia di Aleksej Balabanov

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Tuonato     8 / 10  18/10/2009 02:20:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Quando la campana suona monotona
anche la strada diventa noiosa
e attraversando i campi
il cocchiere canta la sua canzone
il cocchiere canta la sua canzone.
C'è così tanta emozione
nella sua canzone
che il mio cuore arde
nel mio petto freddo
nel mio petto freddo.
Quando ricordo quelle notti
quei campi e quei boschi
una lacrima scende dai miei occhi
che per lungo tempo sono stati secchi
che per lungo tempo sono stati secchi.
Quando la campana suona monotona
riesco a sentire
in lontananza
che il mio cocchiere ha smesso di cantare
che il mio cocchiere ha smesso di cantare."

Dei mostri, soprattutto.
L'industria del porno poco prima della rivoluzione russa del 1917, quando a San Pietroburgo - in realtà Petrograd - ci si avvicinava con curiosità ai primi cinematografi e presso la classe borghese, ormai viziata e annoiata, circolavano di contrabbando le prime foto osè scattate, di nascosto da occhi indiscreti, da delle associazioni di delinquenti.

Questo film è incredibile. Balabanov scrive e dirige un curatissimo affresco di color seppia nel quale si respirano frustrazione ed umiliazioni. Fosse solo questo. Non mancano neppure perversione, soprusi, abusi. Il tutto però è presentato accompagnato da un sottofondo di ironia, questo aiuta a non prendere le cose troppo seriamente.
Balabanov, per quanto mi riguarda, si conferma regista "malato". Ma anche originalissimo, geniale.
Categoricamente non per tutti.