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IL COLORE VIOLA regia di Steven Spielberg

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ZanoDenis     8 / 10  13/02/2016 15:30:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra i colossi di Spielberg, questo "Il colore viola" è uno di quelli che mi è piaciuto di più, vicino al polpettone ma non lo diventa in pieno, è un film che nonostante la lunga durata e le varie melensità tipiche dello Spielberg post ET riesce comunque a coinvolgere e sconvolgere lo spettatore. Pieno di scene che sono dei veri e propri pugni nello stomaco, questo prodotto è una storia di sofferenza mostrata dal punto di vista di una minoranza. Una buona critica sociale, storica e politica sull'evoluzione dei diritti, sulla famiglia tradizionale, sulla tolleranza e soprattutto sulla figura della donna.
Qui Spielberg si sofferma molto sulla personalità dei personaggi, tutti affetti da mancanza di qualcosa, tutti soppressi, nevrotici, tutti che cercano di sovrastarsi l'un l'altro. La società viene a creare un circolo vizioso, in cui anche i più puri e meno influenzati si lasceranno sovraffare dalle convinzioni sbagliate, basti guardare l'esempio che ci viene dato col povero Harpo.
La repressione è nell'aria per tutto il film, ci sono personaggi che la rifiutano e finiranno inevitabilmente per cadere, da eroi, ma cadranno comunque, basti guardare il personaggio di Sofia, c'è chi invece la assimila e cerca di nasconderla, come praticamente tutti i personaggi maschili, mostrati autoritari di facciata, ma con un lieve approfondimento verranno a galla tutti i loro limiti e le loro più temute paure.
I tempi sono dilatati, le scene forti pure, sebbene non ci sia nessun tipo di violenza esplicita, Spielberg riesce ad innescare una tensione pazzesca, tra tutti, la violenza è tutta psicologica e riesce a colpire in pieno lo spettatore, come un pugno nello stomaco.
Tecnicamente ben girato, anche se non trascendentale, c'è una buona ricostruzione storica, una bella fotografia e una regia dinamica ma sempre ordinata, come in tutti i film del regista. Belle le musiche, che stranamente non sono di John Williams, ma fanno un buonissimo effetto, oltre alla colonna sonora intradiagetica piena di pezzi soul e blues che piaceranno molto agli appassionati.
Mi sento di consigliarlo fortemente, forse il polpettone meno polpettone di Spielberg, complice anche qualche scena che sdrammatizza la situazione, e qualche scena che guardandola fino in fondo, riesce ad essere veramente cruda.