Chiudi finestraCONTINUAVANO A CHIAMARLO TRINITA' regia di E. B. Clucher
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chry2403 
10 / 10 20/05/2009 15:46:21
» RispondiSecondo eccezionale capitolo di Trinità e del fratello Bambino, ripercorre tutte le bontà del primo film, ma ovviamente quando ripeti alla lunga può stancare, infatti nel finale mostra un po’ di affaticamento: nel complesso è leggermente inferiore al primo, ma sto cercando il pelo nell’uovo, si parla di 10 e 10 e lode, quindi la crema della crema del cinema, d’altronde si trova al quinto posto nella classifica dei film più visti in Italia dal 1955.
Le trovate sono eccezionali, soprattutto nella prima parte, poi nel finale la solita maxi-s*****ttata chiude degnamente la saga di Trinità. Viene trattata pure con molta eleganza la pratica della corruzione.
Una cosa che non mi è piaciuta
SPOILERSempre eccezionali il duo Spencer-Hill, la mia impressione è che Hill-Girotti sia in questo caso leggermente più in forma rispetto a Spencer-Pedersoli, ma anche qui si parla di sottigliezze.
Dopo aver visto il primo non si può non guardare subito dopo il secondo per una lunga serata all’insegna del western e del divertimento.
Specola 02/11/2017 00:56:42 » RispondiSul discorso del Poker dei 3 full e dei 2 poker, mi permetto di dirti che forse non hai capito la scena.
In un gioco regolare, come tu stesso hai fatto notare, è altissimamente improbabile che si creino contemporaneamente quei punteggi e combinazioni così alte.
Ma il fatto è che Terence Hill è un bravo baro, per cui mentre mescola trucca il mazzo per dare ad ogni giocatore le carte che vuole lui.
In questo modo il piatto si alza a dismisura e alla fine vince lui con il poker d'assi. Il professionista "Wild Cat Hendriks" infatti alla fine della mano lo accuserà (a ragione) di aver barato e ci sarà la divertentissima scena dello scontro davanti al bancone del bar.
Lo stesso Wild Cat Hendriks è un baro, infatti nella prima mano quando è lui a dare le carte sia Terence Hill che Bud Spencer sapendo questa cosa non giocano (il primo non guarda nemmeno le carte, il secondo non gioca quando il fratello gli fa capire che non è il caso).