caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

TANIN NO KAO regia di Hiroshi Teshigahara

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Tumassa84     8½ / 10  05/04/2011 03:51:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo i bellissimi "Otoshibana" e "Suna no Onna", Teshigahara prosegue nel suo discorso surrealista girando un altro film scritto da Abe Kobo, autore appunto tra i più importanti del surrealismo giapponese, col quale aveva stretto un forte sodalizio artistico. In "Tanin no Kao" il protagonista è rimasto completamente sfigurato in viso a causa di un incidente occorso sul lavoro, ed è costretto a vivere nascondendosi dietro a una bendatura che lascia scoperti solo gli occhi e la bocca. Egli decide, però, col suo medico curante di creare una maschera che possa essere scambiata col vero viso di un uomo, e poter quindi rinascere con una nuova vita. Il rapporto tra lui e la maschera, però, sarà molto ambiguo e il protagonista finirà per perdere la propria identità e venir posseduto dalla maschera. Tutto il film è una riflessione sul concetto di maschera e l'importanza delle apparenze nella nostra società, come testimoniano i discorsi sul trucco femminile che fa con la moglie o quello sull'ebbrezza come maschera che si mette per stare meglio con gli altri fatto dal dottore. Sul piano visivo il film è semplicemente splendido, numerose sono le trovate originali e molto espressive, come per esempio nella scena d'apertura quando si vede il parlare il teschio ai raggi x del protagonista. Anche il montaggio è molto ricercato, con i numerosi fermo immagine che spezzano la continuità dell'azione. La scena finale, poi, è particolarmente incisiva, con la fiumana di gente senza volto che esce dalla metropolitana a fare da preludio al climax del film, ovvero l'assassinio del dottore da parte del protagonista e la sua definitiva fusione con la maschera.