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RING 0 regia di Norio Tsuruta

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Godbluff2     5½ / 10  29/05/2022 20:14:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora, brutto è brutto, però mi ha divertito parecchio questo prequel di "Ringu" e si, lo so, non è una buona cosa che mi abbia divertito, tuttavia alla fin fine non l'ho trovato pessimo come "Ring 2". La regia passa a Norio Tsuruta anche perché da "Ring 2" traspariva la poca voglia di Nakata di proseguire con la saga, direi.
Il film è ambientato poco prima della morte di Sadako e diversi anni dopo il fattaccio della "dimostrazione" vista nelle visioni di "Ringu" e della morte della madre.
Carina l'idea di Sadako membro di una compagnia teatrale (idea buona anche per il cabaret: adesso possiamo dire "Ah vedi, aveva iniziato con il teatro e poi ha lavorato in televisione. Soprattutto in televisione"). Viene approfondita a livello umano la figura della ragazza, chiaramente rappresentata come una ragazza buona, solo parzialmente consapevole della reale portata della maledizione che si porta dietro e dei suoi poteri; cosa che la rende ovviamente abbastanza disturbata (eh, ma dai), introversa, timidissima e incapace di relazionarsi con gli altri membri della compagnia che, ovviamente, la guardano con crescente sospetto e ne sono turbati. Anche qui i poteri di Sadako non vengono mai nascosti né messi in dubbio a lungo; i suoi poteri sono quelli di una che non è umana, non del tutto e ben presto tutti se ne convinceranno, ahilei, inesorabilmente.
A quanto pare, comunque, Sadako era un'ottima attrice e visto il ruolo che interpreta nello spettacolo della compagnia, mi sa che era una seguace del "Metodo Stanislavskij".
In questo film nella figura di Sadako e nella sua storia c'è un po' di "Sindrome della Creatura di Frankenstein" e un po' di "Carrie", per il trattamento subito dalla poveretta, dotata sì di poteri spaventosi ma che nessuno cerca mai di tranquillizzare o comprendere (tranne il love-interesting, perché abbiamo anche un teen-love del disagio, qui dentro), tutti agiscono sempre e solo spinti dall'orrore e dal sospetto.
Sadako è rappresentata come una vittima che non sa come gestire i suoi poteri, ne è terrorizzata più di chiunque altro e non trova altro modo di usarli se non quello di difendersi in modo letale dalle pressioni che le calano addosso.
Dunque, Sadako è rappresentata solo come una vittima ? No, ed è qui che c'è l'idea, ehm, geniale... Ci sono due Sadako, scissesi tempo prima e che ora sono due entità distinte, l'una, la 19enne introversa e dolce, la parte più umana derivata dalla madre, l'altra, con l'aspetto eternamente bambino e capelluto, la parte demoniaca, figlia di chissà qualche spirito del mare. Naturalmente è quest'ultima ad uccidere, senza che l'altra Sadako quasi se ne renda conto, nonostante pare siano sempre le sue emozioni a scatenare la sua controparte malvagia (credo, è tutto piuttosto buttato lì eh).
Ora... Ma che roba è ? Fatemi capire, Sadako è Majin Bu ? Con la parte buona cicciottona e la parte magra malvagia ? Oppure tipo il Supremo e il Grande Mago Piccolo ? Ho riso come uno scemo per 5 minuti buoni per 'sta cosa. Che poi Sadako, anche quella buona, ha effettivamente i poteri di Majin Bu. Sadako infatti guarisce la gente. Con l'imposizione delle mani. Sadako ha i poteri di Gesù, porca miseria. Sadako è praticamente il Genio della Lampada anzi, il Genio del Pozzo (Jafar, però...).
Quello è il momento "sliding door" del film, quello in cui Sadako si rende conto di poter forse usare il suo potere per scopi benefici, e se le cose non avessero preso una pessima piega immediatamente dopo ("Carrie" e "Sindrome della Creatura di Frankenstein" tutte insieme) chissà...
Poi, io capisco il descrivere la reazione da "folla spaventata e inferocita" che si scatena contro il "mostro" di turno, però questa è una che ammazza con il pensiero. Ammazza con il pensiero. E guarisce vecchi paralitici dandogli una pacca sul ginocchio. E questi la corcano di mazzate (non si capisce poi se è morta morta e viene resuscitata dall'altra se stessa o se non era proprio morta morta). Scusate, signori, cosa vi aspettavate sarebbe successo dopo ? Ecco, appunto.
Il film si trascina tra una tamarrata a destra e un cliché a sinistra, mentre il fidanzatino di Sadako, Toyama, si dimostra un ottimo volontario per i Darwin Award. Oh, gli ha detto dieci volte "scappa, levati di qui che sto per fare cose brutte. Vattene Toyà, te lo sto a dì" e lui niente, fischia.
Il film comunque non manca di fare parziale chiarezza ed approfondimento sui poteri di Sadako, ma non manca nemmeno in splendide trashate. Perché alla fine, le due metà di Bu si riuniscono in "Dragon Ball" no ? Così come il Supremo e Piccolo. Ecco. Spinta dal terrore (di finire ammazzata) e dalla disperazione Sadako sceglie di riunirsi e accogliere la sua parte demoniaca, la "bambina" (o almeno credo che sia questo che accade). La scena in realtà è carina, Sadako in cima alla scogliera, spalle al mare che le ha dato la vita, forse parlando agli spiriti delle acque salmastre (il padre ? Boh), le onde che rombano sotto di lei, la sua controparte abbracciata a lei, dettaglio dell'occhio di Toyama attraverso il cui sguardo assistiamo alla trasformazione di Sadako. Capelli davanti al volto e natura demoniaca abbracciata. Le due metà riunite in un solo demone.
E dopo una sequenza carina, di nuovo a bomba nel trash, con Toyama che vince la medaglia d'oro per la dichiarazione d'amore con il tempismo peggiore e più inopportuna in tutta la storia dell'essere umano. Bravo compare, 92 minuti di applausi. Guardate tutti 'sta scena perché è da scompisciarsi.
Ed è un peccato 'sta uscita allucinante del tizio, perché spezza la bella sequenza della nascita del demone Sadako; la sequenza successiva infatti, quando il resto dei "cacciatori" sta per trasformarsi repentinamente in "preda", è molto bella. In mezzo al bosco, in silenzio una volta spentosi l'ovvio urlo dello scemo, con una tensione crescente e palpabile e la suspense dello spettatore che sa perfettamente cosa sta per succedere, mentre gli altri intuiscono che le cose hanno preso una pessima piega e si stanno cacàndo tutti nelle loro giapponesi mutande. Grezzissima a livello di fotografia ed estetica, super casalinga davvero, è però l'unica scena che restituisca un angosciante senso di terrore sovrannaturale, di attesa di una fine inevitabile, della presenza di qualcosa di terribile, potente e non di questo mondo. La sequenza della trasformazione di Sadako e della successiva attesa dei poveri sventurati è bella, spezzata solo da quell'uscita comica della quale non si sentiva il bisogno, ma che forse avrebbe voluto essere drammatica, non saprei. Dopodiché inizia la caccia (e finisce rapidissima, ve l'avevo detto, uccide col pensiero, è praticamente onnipotente questa, 'ndo andate).
Sadako, a questo punto del film, è di fatto già uno spirito demoniaco ultraterreno, i movimenti disarticolati e scattosi, i capelli sul volto e via dicendo, è già l'essere che vedremo uscire dal pozzo e dalla tv in "Ringu", solo che qui è ancora viva. Dopo la strage, tuttavia, torna alla sua condizione umana e buona. Di fatto, la morte terribile nel pozzo ne ha definitivamente annullato la parte umana, tramutandola del tutto in uno spirito demoniaco colmo di rancore, ma questa condizione per lei era possibile anche quando era in vita. Confortante. "Ring 0" conferma la natura sovrannaturale di Sadako e il suo profondo contatto con il mondo degli spiriti anche pre-morte. Non un semplice onryo classico, qualcosa di più.
Le ultime scene si trascinano rapidamente verso la conclusione che tutti sappiamo.
Di fatto "Ring 0" non riesce a coinvolgere in modo realmente drammatico nel suo approfondimento sulla parte più innocente di Sadako anzi risulta più di una volta involontariamente divertente, ma sul finale ha almeno un paio di belle scene ed è tutto sommato nel complesso godibile, mettendoci dentro anche le risate involontarie, ma gustose.
Brava Yukie Nakama nei panni della giovane Sadako.