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AMERICAN LIFE regia di Sam Mendes

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  24/03/2011 10:37:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La famiglia,un valore imprescindibile per ogni buon americano che si rispetti,palestra di onestà e rettitudine da cui il grande sogno a stelle e strisce prende le mosse,o almeno così si mormora da quelle parti.Evidentemente non bazzicate e condivise da quel Sam Mendes ormai disincantato nello sguardo su una società ipocrita aldilà di ogni mistificatoria parvenza ,per il regista sembra quasi piacevole accanirsi contro l'agonizzante facciata di una società alla deriva,eretta e penosamente arroccata su stantie effigi ormai demolite anche nelle più intime fondamenta.
Viaggio in un (ex) grande paese zeppo di coppie disfunzionali "American life" vede protagonisti Burt e Verona,amabile coppia in attesa del primo figlio,connubio privo di particolare charme e soprattutto piuttosto anonimo,adattissimo a favorire un clima dimesso.Il loro vagabondaggio da una città all'altra sembra solo ingigantire le preoccupazioni,con il timore di non essere all'altezza,di non aderire a quel modello imposto che in realtà già da tempo si è disgregato.
Giusto chiarire che non si tratta di un film scoraggiante,la scena con Maggie Gyllenhaal in versione new-age dissennata è spassosissima e Mendes ciondola tra ironia e spunti di riflessione più profondi con senso della misura,merito anche di dialoghi spesso elogiabili,soprattutto nel cogliere certe nevrosi che subentrano nella coppia durante il periodo della gravidanza,riuscendo a mettere in luce senza esasperazioni il senso di non appartenenza ad una collettività sconcertante.
In realtà l'equilibrio di cui sopra vien meno proprio sul finale,quando la situazione si fa pesantemente melensa,per quanto una propensione verso ciò fosse già sottintesa da musiche suggestive,ma strappalacrime,e panorami da sospirone romantico.
Tuttavia il limite più grande sta nel ritmo molto compassato,utilizzato per un racconto ripetitivo nelle proprie dinamiche.Imperfetto ma interessante esempio di cinema indie da parte di un autore che raggiunta giustamente la celebrità può permettersi di sperimentare a suo piacimento.