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TOY STORY 3 - LA GRANDE FUGA regia di Lee Unkrich

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Dom Cobb     6 / 10  10/12/2013 02:24:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dunque, dopo tanto tempo, il grande giorno è arrivato: Andy è pronto a partire per il college e per lui è il momento di decidere quale sorte riservare ai suoi vecchi giocattoli. Per un errore, questi, guidati dal solito Woody, finiscono in un asilo i cui balocchi sono governati da un peloso orsacchiotto di peluche. I nostri non ci metteranno molto a capire che l'asilo è una vera e propria prigione e cercare in tutti i modi di evadere diventerà la loro massima priorità...
Sufficienza politica: è il massimo che mi posso permettere per un terzo episodio che mi ha incuriosito senza mai coinvolgermi per davvero, proprio come era accaduto per gli altri due film della trilogia. Ci sono film con cui devi crescere per forza perché significhino qualcosa per te, e se non lo fai, non riesci più a stare al passo con loro; Toy Story 3 è uno di questi, sebbene io possa dire di aver tentato senza successo di crescerci. Risultato: da bambino mi sono annoiato a morte con il primo, mentre ora osservo questi lungometraggi con un sorrisetto a metà fra il comprensivo e l'intenerito, ma di certo non nostalgico, né tanto meno commosso.
Ad impedire un vero e proprio coinvolgimento da parte mia, a parte l'avversione (o quanto meno disinteresse) che ho sempre provato fin da piccolo per questa storia e questi personaggi, è un solo, fondamentale elemento, che è il trattamento della storia: la tendenza alla "commercializzazione" dei giocattoli qui presentati che tanto mi aveva irritato nel secondo, qui torna a farsi fastidiosamente sentire


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e, di pari passo, situazioni e battute che sanno tanto, ma proprio tanto, di deja vu: l'espediente del gruppo che si sfalda per un qualche dibattito interno solo per poi riunirsi è ormai talmente abusato da risultare ridondante.
Inoltre, fin dal primo istante di proiezione, la pellicola è a dir poco zeppa di momenti così ovviamente "di commiato"


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da costituire, alla lunga, un altro elemento di fastidio, specie se non sei in sintonia con i milioni e milioni di spettatori con le lacrime agli occhi che hanno seguito l'evolversi della storia dall'inizio. A tal proposito, vorrei menzionare in negativo la sceneggiatura di Michael Arndt, che affastella battute semplici semplici anche per gli standard di un cartone per bambini (sul serio, come ha fatto ad essere stata candidata all'Oscar?), che poi tanto per bambini non è: fra scenografie buie, inquadrature sbilenche e luci verdognole, rosse e grigie, si ha una generale sensazione di depressione.
Come si può, inoltre, non menzionare il finale, autentico concentrato di tutto ciò che ho detto fino a questo momento, che se nei fan ha causato veri e propri attacchi di pianto (non voglio criticare né offendere alcuno di loro), in me ha dato solo l'impressione che Andy fosse un adolescente decisamente strano: anche se decidessi di dare via i miei giocattoli, di certo non imbasterei un grottesco red carpet come fa lui, roba da farmi cascare le braccia quando l'ho visto.
I personaggi non sono mai stati niente di spettacolare per me, e se proprio devo essere sincero, mi è difficile accettare un orsacchiotto rosa di peluche come cattivo senza ridacchiare in continuazione; ma se c'è qualcosa che ho davvero odiato è lo sgraziato doppiaggio italiano. Frizzi e Dapporto non erano proprio la scelta migliore, ma erano solo loro le voci che non andavano tanto bene nei primi due, mentre qui si raschia sul fondo e si va a pescare un Fabio De Luigi al suo peggio e persino il signor Gerry "Milionario" Scotti,


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che con il doppiaggio c'entra poco o nulla e qui non da proprio una grande prova.
Tutto questo per dire che non è un brutto film, solo per me non rappresenta nulla di interessante: di certo non lo trovo affatto materia da Oscar (la statuetta, quell'anno, l'avrebbe meritata Dragon Trainer), ma neanche roba da bruciare, in fondo ha i suoi momenti e un'animazione pregevole. A voi piacerà di sicuro, ma io dico che me lo sono guardato, e averlo fatto una volta sola mi è più che sufficiente.
Vitichindo  10/02/2015 21:55:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma che vai a dire, Frizzi e Dapporto sono perfetti, in perfetta alchimia con i personaggi! Daccordo invece su Fabio "Medio Man" De Luigi e Gerry "Milionario" Scotti, veramente fuori luogo, ma a fare anche di peggio è Giorgio "Vito Catozzo" Faletti con la sua perfomance drammatica che fa proprio venire il latte alle ginocchia, seriamente... non c'erano tre attori più adatti a quei ruoli!
Dick  04/03/2017 18:36:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"a parte l'avversione (o quanto meno disinteresse) che ho sempre provato fin da piccolo per questa storia"

Perché te lo sei visto allora? XD