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DARK TALES OF JAPAN regia di Norio Tsuruta, Takashi Shimizu, Kôji Shiraishi, Yoshihiro Nakamura, Masayuki Ochiai

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  29/08/2017 09:47:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Antologia destinata alla tv giapponese ad opera di alcuni tra i registi horror nipponici più quotati.
Non male la cornice (6) con un'inquietante signora che terrorizza passeggeri e autista di un autobus.
Tra le varie storie spicca "Fessure" di Norio Tsuruta (voto 7), pur molto citazionista e magari non originale alimenta lo stesso un certo interesse. Buono il lavoro sul suono e lo script nella sua semplicità offre tensione senza mostrare troppo come da tradizione asiatica.
"Kwaidan biondo" delude, non manca l'originalità a partire dall'ambientazione Losangelina ma la storia è davvero patetica, il veterano Takashi Shimizu cerca di unire commedia e horror giungendo a risultati insoddisfacenti (voto 4.5).
Decisamente più riuscito "Il sacrificio" di Koji Shiraishi (voto 6) che fonde la piaga moderna dello stalking con le antiche tradizioni giapponesi, tutto nell'ambito di un quadro famigliare doloroso in cui riecheggia un passato oscuro destinato a trovare i chiarimenti del caso.
Yoshiro Nakamura, ovvero il regista meno avvezzo al genere del gruppo, si ispira alle leggende metropolitane narrando delle malefatte della temuta "Donna Ragno", frutto della fantasia popolare o essere realmente esistente? A due temerari giornalisti l'onere di indagare sui numerosi avvistamenti. Abbastanza risaputo nell'epilogo ma pregevole nel ritmo, buoni gli effetti speciali (Voto 6.5).
Infine con "Il presagio" (voto 7) abbiamo forse la storia più stratificata, parte come una commedia per poi trasformarsi in un incubo claustrofobico con importanti risvolti intimisti. Dirige Masayuki Ochiai che nel finale si autocelebra riferendosi al suo (poco interessante) "Infection".
Prodotto discreto sulla scia del successo ottenuto dei j-horror ad inizio 2000, capaci di trovare (a ragione) un notevole numero di fans anche in occidente.