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BULLET IN THE HEAD regia di John Woo

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Angel Heart     7½ / 10  25/11/2011 17:52:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il Cacciatore" in versione orientale (paragone un pò azzardato, ma lo schema è quello... ovviamente il capolavoro di Cimino è di ben'altra potenza emotiva anche se qui c'è ancora meno speranza).
In questo film ho trovato gli stessi limiti (almeno per il sottoscritto) che ho riscontrato per i vari "Hard Boiled", "The Killer" ecc... limiti che sono sempre stati la regola fondamentale di tutto il cinema di John Woo, ma che purtroppo, non mi hanno mai permesso di godermi appieno uno dei suoi film: ovvero il 60% è azione e l'altro 40% è storia.
Questo per me incide parecchio sulla riuscita finale dell'opera, perchè solitamente le storie (con annessi personaggi) messe in scena da Woo sono, per quel poco che vengono sviluppate, sempre interessanti, sincere ed entusiasmanti. Il problema qual'è... che per l'appunto, ad un minimo cenno di svolta nella bella storia, interviene subito una sparatoria a colpi infiniti (spettacolarissima, niente da ridire) che finisce però per sovrastare ed invadere il tranquillo proseguimento della vicenda; sparatorie talmente lunghe e fracassone (avvincenti nei primi minuti, poi basta) che non si vede l'ora che finiscano affinchè il regista possa continuare a narrare la sua storia.
Detto questo, vorrei che fosse chiaro che si tratta comunque di un gran bel film su un'amicizia distrutta dalla guerra (che finisce irrimediabilmente per stravolgere nella mente e nel corpo le esistenze dei tre protagonisti) e dall'avidità che non guarda in faccia a nessuno. Teso, frenetico ed adrenalinico senz'altro: una storia di amore, lacrime e sangue che ti prende e che, nonostante la durata, non annoia mai. So che non sembra, ma a me piacque molto!
Come dicevo prima, la pecca principale del film (e qui ribadisco che parlo a titolo soggettivo) sta nelle infinite sparatorie a cui il regista ci sottopone; purtroppo finiscono per saturare il prodotto finito, e di molto. Concordo anche con Ciumi che dice "senza certe musiche enfatiche e con meno lacrimoni e flash-back rallentati, sarebbe stato meglio": in effetti il regista calca un pò troppo la mano anche sotto questo aspetto... e credo che se lo poteva risparmiare visto che, per così dire, "c'eravamo anche noi".

Comunque, ripeto, è davvero un bel film, forse il più bello che ho visto finora di Woo (magistrali le sequenze di tortura nel campo di prigionia, tensione alle stelle).