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LEBANON regia di Samuel Maoz

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Estonia     8 / 10  09/12/2009 14:21:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La percezione della guerra nella sua dimensione più devastante diventa reale identificazione. La paura e l’angoscia sono palpabili, avvertibili quasi fisicamente. E’ uno dei film che più di tanti altri dà la misura autentica e diretta di ciò che comporta essere in prima persona in mezzo a quell’inferno.
L’orrore per quattro giovani soldati israeliani è un’esperienza senza via d’uscita: al riparo ma anche intrappolati nel ventre scuro e assordante di un carro armato devono fare i conti con una situazione estrema e con la paralizzante incapacità di reagire dovuta all’inesperienza sul campo. La realtà sconvolgente che sta fuori dal mezzo arriva dentro all’abitacolo filtrata dal mirino, a focalizzare il senso di alienazione e di impotenza. L’angoscia diventa aggressività, rabbia, follia. Ogni piccolo dettaglio delle immagini è teso a individuare la potenza devastante di un’insostenibile situazione claustrofobica. Non c’è retorica nella dura rappresentazione dell’inevitabile scelta che fa premere il grilletto sotto la pressione della paura. Il campo di girasoli è una nota irreale e straniante che ha più il sapore del disorientamento che della speranza.
Al di là di qualche imperfezione stilistica rilevata da alcuni, è un film notevole a livello di testimonianza e di denuncia rispetto a ciò che ogni guerra comporta in termini di coinvolgimento emotivo e di inevitabile senso di colpa.