GianniArshavin 7 / 10 09/05/2014 12:53:13 » Rispondi Scandalosamente distribuito in Italia come un action tutto sangue e rallenty alla "300" , "Valhalla rising" è quanto di più lontano esista dal cinema commerciale essendo un'opera molto ostica , simbolica e davvero per pochi palati. La storia parla di un guerriero , One-eye , che intorno all'anno 1000 intraprende un percorso di purificazione spirituale molto intimista. Questo abbozzo di trama verrà costellato durante la visione da un numero spropositato di simboli e allegorie, dal bambino biondopagano che fa da "portavoce" al guerriero protagonista al mutismo dello stesso combattente e alle sue visioni premonitorie. Cercare un significato in un prodotto cosi minimalista (pochissimi dialoghi e una narrazione frammentaria) è assai difficile , essendo continuamente richiesta una buona conoscenza della mitologia Norrena e una forte predisposizione al capire il significato di simboli e metafore. Da non sottovalutare nemmeno i molteplici elementi che rimandano alla religione , alla purezza e alla violenza , un connubio di aspetti in contrapposizione fra loro ma perfettamente amalgamati nella fittissima rete di simbologie di "Valhalla rising". Il film di Refn gode di moltissime similitudini con opere come "Aguirre , furore di Dio" e "Cuore di tenebra " e ovviamente con alcuni miti nordici come quello riguardante il Dio Odino. Tecnicamente siamo su altissimo livelli ed a spiccare sono la magnifica fotografia , la superba ambientazione (inquietante e desolata in modo esponenziale) e l'atmosfera marcia che di respira per tutta la durata della storia. Ugualmente grande il lavoro di Mads Mikkelsen , incredibile nel suo linguaggio del corpo e portentoso nel dare le fattezze a questo personaggio cosi misterioso e affascinante. Da evidenziare l'intento chiarissimo di Refn di non dare alla sua creatura una datazione precisa e di conseguenza non avere nessuna pretesa di accuratezza storica. Tuttavia l'opera non è solo pregi ma purtroppo ho trovato alcuni difetti che voglio citare, fra cui: una lentezza a tratti esasperante , una violenza non sempre giustificata (tipo le interiora del tizio strappate ) ed una leggera pretenziosità del titolo , troppo colmo di elementi astrusi inseriti tutti in una volta. Mi riservo comunque di rivedere ancora il film , poiché una singola visione non è assolutamente sufficiente per capire al meglio il profondo significato di questo controverso lavoro.