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VALHALLA RISING regia di Nicolas Winding Refn

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Stebre     8½ / 10  26/05/2013 21:29:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non poteva mancare in questa maratona di avvicinamento a OGF il film forse più discusso di Refn, ovvero Valhalla Rising. Premetto che l'80 % dei pareri che ho letto prima di vedere il film parlavano di "noia mortale", "il film si regge solo sui paesaggi" o cose simili. Prima cosa, non l'ho trovato affatto noioso. Seconda cosa, non si può negare però che sia un film costruito sulle atmosfere, quindi non di impatto immediato (nonostante quello che possano far intuire i primi dieci minuti, conditi da scene di violenza estrema). Ho dovuto metabolizzarlo abbastanza prima di poter scrivere un parere, in quanto mi ha lasciato sensazioni molto diverse, a cui si possono attribuire molti significati. Vorrei quindi tralasciare l'aspetto tecnico (regia, fotografia, montaggio, su cui non c'è da discutere) per soffermarmi su quello narrativo. Valhalla Rising narra appunto la storia (senza voler avere pretese storiche) di un guerriero Vichingo, senza nome (verrà poi ribattezzato One Eye) che è l'incarnazione del furore, dell'odio e della violenza. Un protagonista in apparenza accecato dall'ira e sospinto solo dalla sete di sangue, in balia degli eventi che gli accadono intorno; la concezione del mondo che lo circonda è però destinata a cambiare nel corso del film, anche grazie all'unico tramite con il quale riesce a comunicare verbalmente con gli altri personaggi, ovvero un bambino che lo segue, lontano da casa e senza famiglia. In questo percorso di umanizzazione che intraprende il protagonista si aggiungono altri percorsi secondari intrapresi dai personaggi di contorno, come i crociati(in alcune parti mi ha ricordato Aguirre furore di Dio), i capi clan vichinghi o lo stesso bambino. Tutti però intraprendono uno stesso viaggio per uno scopo: chi per trovare la tanto ambita Terra Santa, chi per tornare a casa e chi invece per trovare il Valhalla, una sorta di Paradiso vichingo per guerrieri. Non è comunque un film semplice, è davvero poco parlato e i significati sono spesso nascosti nelle immagini, che sono da decifrare ( per esempio la pila di sassi che tenta di costruire One Eye, ma ci sono un sacco di altri simbolismi sia nei dialoghi che nelle sequenze), forse in qualche punto un po' troppo pretenzioso ma rimane un'opera davvero particolare, unica nel suo genere, un'immersione completa in un mondo mitico che non deluderà chi ama più il Cinema delle sensazioni\atmosfere che quello delle parole.