JOKER1926 7½ / 10 29/10/2010 18:07:51 » Rispondi Nelle aspre galere ove fra politica e vendetta rimane e cresce stagnante la presenza della violenza un secondino si troverà a fronteggiare menti e corpi criminali ma affascinanti contemporaneamente , "Cella 211" getta qui le fondamenta…
Il film è l' exploit della violenza, dell' ostinazione con una storia ben articolata, senza punti morti, "Cella 211" sbriciola i suoi quasi cento minuti di film grazie ad un ritmo impressionante che tiene lo spettatore costantemente sulle spine, non esiste sosta, esiste l'incertezza e le prospettive di vita si alterano gradualmente, verso il buio.
La regia di Monzon è davvero di alta classe, oltre ad una narrazione da applausi segue un corposo lavoro di tecnica che vede una buona fotografia e degli attori ammalianti; inquadrature, specie verso la fine, soffocanti e brillanti che non lasciano scampo al pubblico trascinandolo in un fosso di sopruso e grigiore. "Cella 211" resta dentro, impresso nel cervello per via di trama ed icone come Malamadre e il carceriere che vanno pian piano a crear un connubio così potente, ma allo stesso tempo così pericoloso, da scatenare l'impensabile nelle carceri. Emergono poi i dialoghi composti da frase minacciose ove si evidenzia palesemente la mancanza di fede e la presenza dell'oscurità negli animi dei carcerati, nonostante tutto, incredibilmente, nascono amicizie e strategie di evasioni e di brusca ribellione. Il film spagnolo è riuscito, stupendo, potente, violento. Dinamiche imprevedibili e folli, i personaggi e le loro menti ad un esame di prepotenza e crudezza, ove si muta e si alimenta odio; nel disegno della regia l'unica pecca riguarda uno specifico passaggio nella trama (quello della ragazza incinta) ma a conti fatti è un piccolo neo, emergono perentoriamente i pregi.