frine 8½ / 10 27/08/2012 02:17:19 » Rispondi Un film che si presta a molte interpretazioni, proprio per l'estremo rigore con cui la realtà di Lourdes viene proposta in tutti i suoi possibili aspetti : la preghiera, la fede e la devozione di religiosi e pellegrini, ma anche il pettegolezzo, l'invidia, il marketing, l'acqua santa e ...il diavolo probabilmente. Fede e cinismo si intersecano senza una netta distinzione. E i punti di vista sono molto vari: la Chiesa si preoccupa soprattutto di dimostrare (scientificamente? aristotelicamente?) la presenza di un miracolo degno di essere considerato tale; i malati si preoccupano soprattutto di guarire; coloro che vivono e lavorano a Lourdes, in quanto partecipi di una situazione sacrale riconosciuta e condivisa, sono costantemente in attesa di un miracolo, qualunque esso sia. Ma al miracolo la regista crede poco: pur senza criticare apertamente l'atteggiamento della Chiesa e pur ammettendo, in sostanza, la buona fede dei suoi ministri. Le interpretazioni, di assoluto rigore, fanno pensare a Bresson. Ma il misticismo ostinato, disarmante, della giovane suora che vuole salvare la Conversa di Belfort (e alfine ci riesce), qui non è presente. In questo film Lourdes è un luogo in cui, alla fin fine, tra volontariato e preghiere edificanti, ciascuno pensa principalmente a se stesso.
Da notare i preti che raccontano la nota barzelletta secondo cui la Vergine Maria non sarebbe mai stata a Lourdes. Da notare, ancora di più, come il giovane ufficiale della sicurezza (ovviamente provvisto di basco) sia subito pronto a mollare la giovane e sana volontaria per la 'miracolata' Christine. Forse il punto più scabroso e 'immorale' del film, anche se raccontato con pudico ritegno.