julian 8 / 10 31/01/2011 14:25:55 » Rispondi Freddo, cinico, disincantato, distaccato. Il film della Hausner presenta un approccio spersonalizzato, verso questioni nelle quali, di solito, chi discute fa parte di uno dei due schieramenti, senza possibili compromessi. La regista si smaterializza dunque, dà stoccate ad entrambe le parti, non privilegiandone nessuna. L'apparato scenografico è spoglio, l'atmosfera è pregna di purezza, ma allo stesso tempo testimonia l'inarrestabile incedere del capitalismo invasore, la regia tenue ed evanescente. Il ritratto lucido di una Lourdes località mistica da una parte e turistica dall'altra, rifugge dagli eccessi di una critica troppo affilata verso il consumismo, accennata appena da una fugace ripresa di vetrine e bancarelle con madonnine esposte. Insomma Lourdes è, come in realtà dev'essere (dico così perchè non ci sono mai stato), senza le comuni distorsioni mediatiche. In tutto questo, il film offre spunti per innumerevoli discussioni aperte: la fede, che può essere sentita, rassegnata o opportunistica. Molti pellegrini ci credono davvero, altri sono curiosi, alcuni vanno come ultima spiaggia, per disperazione, altri ancora si recano a contrattare il miracolo con la divinità, come se questa avesse un obbligo periodico verso di noi; il miracolo, reale o presunto, e, in questo secondo caso, suggestione o coincidenza. La possibilità che un evento possa catalogarsi come tale diventa una discussione da bar, la ricerca del prossimo "vincitore" un terno a lotto. Su di esso si pronunciano tutti, dai grandi esperti alla gente comune, ma in questo caso nessuno ha più facoltà di un altro per decretare; lo scetticismo, alle volte più estremista e ostinato della sua controparte, capace di negare ciò che accade sotto il suo naso; l'egoismo del cristiano, che professa, da credente, l'amore per il prossimo, ma in cuor suo continua a domandarsi "Perchè a lui ?" "Perchè non a me ?" "Perchè ?", quando il dono del suo D.io è stato fatto ad un suo "fratello".
Alla fine la Hausner continua ad assumere un atteggiamento trasparente. Christine si siede: il miracolo è sfumato o è solo stanchezza ? Ci sono due possibili soluzioni, a mio parere: 1 - Christine accetta la sua condizione, accetta di non poterla cambiare, ma la prende con serenità: si è convertita. 2 - Christine si sente di poter camminare, ma si siede per non sforzare le gambe, quasi a non voler forzare la concessione divina. Potrebbe esser questo pensando che, se davvero si fosse accorta che le gambe non la sorreggevano più, avrebbe tentato in tutti i modi di restare in piedi per orgoglio e per disperazione.