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LOURDES regia di Jessica Hausner

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Marlon Brando     8½ / 10  29/04/2010 23:34:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"La speranza: essa è in verità il peggiore dei mali, perché prolunga le sofferenze degli uomini." (Friedrich Nietzsche, "Umano, troppo umano")

Nel film c'è un personaggio di cui si avverte particolarmente l'assenza: Dio. Che esista o no, nel film sicuramente non compare; se da un lato Dio non si intravede nella manifestatività del miracolo, dall'altro è non si fa sentire neanche nell'intimità della fede. La freddezza del film rappresenta proprio questo horror vacui, alimentato dalla, presunta, religiosità del luogo. Presunta perché se a Lourdes si va prima di tutto per "curare l'anima" come dice un prete a Christine, la giovane protagonista, in realtà tutti, dai malati alle persone in salute, sono lì per la "carne", chi per la sua guarigione, chi per lo spettacolo di essa. Ed è proprio questo il paradosso di Lourdes, che relega sempre di più Dio a macchietta, taumaturgo ineffabile quanto inspiegabile.
Il corpo guarito diventa un trofeo della fede: Christine riceve il premio per il "miglior pellegrino dell'anno" non per devota e pia assiduità , ma solo per il successo di un miracolo che si rivelerà, quasi sicuramente, un modesto palliativo.
Il film, sicuramente "laico", è piaciuto anche ai cattolici probabilmente perché la regista non ha le velleità da cineasta engagé, non c'è un'univoca intenzione di denuncia, ma di mostrare. Questo mostrare è però tanto impietoso e cinico da rivelarsi piuttosto uno "spogliare" una realtà davvero tetra.