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LOURDES regia di Jessica Hausner

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Invia una mail all'autore del commento LukeMC67     8½ / 10  27/02/2010 12:02:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Siore e siori, benvenuti nel circo dei miracoli (e delle aspettative che genera)!!". Se questo fosse stato il tono del film della Hausner, sarebbe risultata una operazione alla "Religolous" (giustamente citato da forzalube) che avrebbe solo irritato senza indurre alla profonda riflessione.
Invece il ritmo lentissimo, solenne, le inquadrature con fotografia fredda, azzurrina, "alla Haneke" (qualcuno ricorda "Caché"?), curatissime in ogni dettaglio e con movimenti di macchina pesatissimi e ponderatissimi (mirabili la sequenza iniziale e quella finale, per esempio, ma anche la preghiera sul letto della protagonista), costringe tutti, atei e credenti soprattutto cristiano-cattolici a porsi domande e a confrontarsi col "circo miracolistico" sul quale campa e crapula l'istituzione ecclesiastico-romana con tutta la sua soffocante sovrastruttura e il suo commerciale indotto.
Quel che la regista riesce mirabilmente a mettere in scena sono i sentimenti delle persone che costituiscono -più o meno loro malgrado- il "circo" di Lourdes (che varrebbe per ogni altro luogo di "aspettativa miracolistica"): dalla disperazione più nera, sorretta solo dalla tenace illusione che Dio intervenga a cambiare il corso di esistenze distrutte come una vincita alla lotteria, fino all'incredulità e al disincanto più totali, passando per il "semiprofessionismo volontaristico" di sacerdoti e operatori del Sovrano Ordine di Malta che non sempre sono mossi da nobili motivazioni nel fare quel che fanno (terribile la sequenza in cui l'accompagnatrice della protagonista le confessa con una ingenuità assoluta di essere lì per non annoiarsi andando a sciare nei fine settimana!!). Ancor più notevole la capacità della regista di mostrare tutta l'invidia e le connesse debolezze di un'umanità profondamente ferita alla quale viene "venduto" il miracolo fisico come attrazione per indicare l'altra Verità, cioè che, semmai, il Signore è più interessato alla guarigione dell'anima che non dei corpi. Ovvero quel che meno interessa i partecipanti a questi pellegrinaggi!... Vien da chiedersi se un corpo malato magari senza possibilità di guarigione possa ospitare un'anima "guarita": la mia recente esperienza di politraumatizzato da incidente stradale mi lascia alquanto perplesso sulla risposta da dare a questa terribile domanda.

Film ateo? Film da credente? No, semplicemente un film profondamente LAICO. Che ricorda, soprattutto a noi che viviamo sotto la soffocante cappa vaticana, che l'inventore della laicità fu un certo Gesù Cristo quando sancì il principio secondo il quale "a Cesare va dato quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio" e che fu messo in croce dalle autorità religiose dell'epoca sotto lo sguardo indifferente del potere politico imperiale altrimenti colluso con quello ebraico-ecclesiastico... nessuno vede dei paralleli con l'Italia e lo Stato della Chiesa di oggi?
jack_torrence  27/02/2010 14:02:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ottimo commento, complimenti! Ma che per caso avevi letto oltra alla mia recensione anche la risposta a suzuki71 a proposito di "cappa" vaticana e "soprattutto cristiano-cattolici"? ;) :D Siamo d'accordo su tutto, anche sul "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio" di Gesù Cristo
Ciao!
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  28/02/2010 02:10:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Jack! Ho letto tutti i commenti postati ma quel che scrivo è il punto di vista di un cristiano convinto, convintamente laico e convintamente anticlericale quale sono. Gesù fu un esempio di anticlericalismo tanto da finirci su una Croce; credo fermamente che se Lui tornasse sulla terra sarebbe crocifisso sull'obelisco di piazza San Pietro! La Chiesa cattolica (ma non solo lei) ha operato una tremenda mistificazione equiparando le Sacre Scritture alla propria dottrina, facendo così scadere il Vangelo a una opera "morale" qualsiasi che spesso si traduce in bieco moralismo. Come direbbe un mio amico frate, si è trasformata la Sacra Scrittura in un trattato di ginecologia... o di biologia, aggiungerei io. Se ad esso aggiungiamo la sacralizzazione della superstizione, le abbiamo fatte tutte! E' tempo di tornare a un cristianesimo più autentico, più autenticamente LAICO. Ma solo chi è più lontano da Dio può aiutarci a far questo.
jack_torrence  28/02/2010 13:59:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi ha colpito questa tua risposta in un modo che è difficile mi potesse colpire di più.
Affronti argomenti che definire solo "importanti" è poco, e li affronti partendo da una prospettiva che condivido pienamente: quella di un "cristiano convinto, convintamente laico". Non sono ancora "anticlericale" ma comprendo e condivido anche le premesse in tal senso. Diciamo che comunque mi sento (pacificamente) molto distante dalle gerarchie episcopali, dalla "dottrina" ufficiale e ovviamente non sono praticante.
Ciao!
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  01/03/2010 12:06:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scrivo quel che sento. Forse ti dovrei indicare qualche luogo "eretico" di formazione: io ne sono stato profondamente influenzato. Poter leggere il Vangelo da altre angolazioni aiuta tantissimo a ritrovare il senso di un credere che è totalmente squalificato dall'uso politico-morale che se ne fa soprattutto in questo Paese (e non da ora!).
Comunque ribadisco: i cristiani si salveranno solo grazie ai cosiddetti "lontani da Dio".
Niko.g  06/02/2013 17:35:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il luogo "eretico" che frequenti, più che influenzarti ti ha completamente deviato.
Quando dici che i cristiani si salveranno solo grazie ai cosiddetti "lontani da Dio" e che Gesù è stato l'inventore della laicità sancendo il principio "a Cesare va dato quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio", dimostri non solo di non aver capito quel passo del Vangelo ma di aderire ad una realtà che col cristianesimo non ha niente a che vedere.
Gesù non prende una delle due posizioni come avrebbero voluto i farisei e se da una parte riconosce l'autonomia del potere politico-amministrativo, dall'altra ne delimita i confini. Cesare e Dìo non sono messi sullo stesso piano, perché anche Cesare dipende da Dìo e deve rendere conto a lui. L'ordinamento politico inteso come "regole finalizzate alla convivenza civile", rientra già nel piano della creazione divina e di conseguenza i credenti devono essere anche cittadini che rispettano le leggi. Quindi pagare le tasse non è solo un dovere civico in un regime laico, ma un dovere morale e religioso. In altre parole è il "politico" che deve aprirsi al "religioso" e non viceversa. Se lo Stato mi impedisse di riconoscere Dìo come l'Assoluto, allora sarei costretto a disubbidirgli. "Date a Cesare ciò che è di Cesare" significa dunque "Date a Cesare quello che Dìo stesso vuole che sia dato a Cesare".
Tu sei libero di frequentare tutti i gruppi eretici e le sette che ti pare, ma non metterti a dare lezioni di catechismo e cristianesimo perché rischi di renderti ridicolo. Se poi hai in antipatia la Chiesa, il Vaticano e i preti e ti piace buttare tutto nel calderone dell'anticlericalismo modaiolo allora posso consigliarti un ottimo frate come Padre Raniero Cantalamessa, che potrebbe illuminarti su tante altre cose.