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A SINGLE MAN regia di Tom Ford

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e 82     8½ / 10  06/06/2012 17:51:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Può CONTENERE SPOILER
George Falconer, insegnante di lettere gay nella California del '62. Il film racconta la sua vita in un giorno, che per lui è decisivo, è il giro di boa perché, l'ha già deciso, quello sarà il giorno in cui si ucciderà.

Il film si apre con le immagini di un incubo ricorrente. Come in un liquido amniotico, il protagonista fluttua nell'acqua. E' in una sorta di limbo, metafora della sua vita in cui, senza respirare (né Vivere), è perso nelle memorie e nell'attesa, dopo che il suo compagno è morto in un incidente stradale.

Un perfetto connubio di immagini e musiche, entrambe evanescenti, misteriose, oniriche e anche un po' inquietanti, poi via via sempre più struggenti (il bacio che dà al corpo di lui privo di vita).

È il ritmo dei battiti cardiaci a portarci sulla ricostruzione della scena dell'incidente, non a caso ambientata in uno scenario innevato, simbolo del GELO EMOTIVO, della vita che si ferma, prima di riprendere in un' al di là in cui il protagonista pare proiettarsi e confidare.

Il film ci fa entrare nei pensieri di George Falconer, un uomo intelligente, riflessivo e depresso, distrutto dal dolore che deve affrontare da solo visto che la sua relazione era omertosamente invisibile per la famiglia e per la società. Non ha potuto partecipare ai funerali, né vedere il suo compagno per un ultima volta.
E se dall'esterno continua ad apparire il preciso e distaccato George di sempre, il suo dolore è SOFFOCATO all'interno.

L'unico spiraglio di verità e sincerità è l'amica Charlotte, personaggio forte e ben caratterizzato, che rappresenta quasi il suo COMPLEMENTARE lato caratteriale, di cui riusciamo a capire abbastanza anche dalle poche cose che sappiamo, interpretata da un'ottima Julianne Moore.


Per George ogni cosa è un ricordo. Del resto chi non vive il presente, chi sa di non avere futuro, non può che guardare continuamente a ciò che ha perso. Tutti i ricordi e le emozioni sono soffocati dentro. È tutto misurato, contenuto.
Le immagini rispecchiano in modo originale e perfetto quest'essenza: fotografia curatissima, dettagliata, dai toni poco saturi, sbiaditi, che SI ACCENDONO di luce e colore nei momenti in cui lui prova emozioni (quando ricorda, quando qualcosa attira la sua attenzione, quando è sereno con la sua amica…).
GENIALE! E molto piacevole da vedere.

Tanto curate le immagini quanto l' AUDIO. Il perfezionismo del regista arriva fino agli effetti sonori, i rumori ovattati…

Altro elemento chiave è il TICKETTìO dell'orologio, preso come simbolo: i secondi che si sentono nel film, a volte addirittura rallentati, sostituiscono i battiti del cuore, quasi che dalla Vita, dalle emozioni si passi alla sopravvivenza misurata, dolorosa e senza slanci.
Nel folle bagno notturno col ragazzo lui dimentica l'orologio, che si rompe. La fredda razionalità si ferma, ricomincia a Vivere, più che a sopravvivere.

Un'altra ottima scena è quella in cui George, saputo della morte del compagno, corre da Charlotte e il rumore assordante e ovattato della pioggia è l'unica cosa che sentiamo. Rende molto bene il senso di irrealtà e shock di certi momenti.

Visivamente invece uno degli elementi ricorrenti sono i primi piani in dettaglio sugli occhi. Figura anche l'omaggio a Psyco.

Verso il finale del film il suo sogno ricorrente cambia: c'è finalmente serenità nella sua vita, ha trovato nuovo entusiasmo, decide di non suicidarsi più. Il destino sarà beffardo. Ma tutto sommato il film lascia una piacevolissima sensazione, un po' come nel film "IL RICCIO" -non leggete se non avete visto il riccio-

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Non sono molti i film occidentali che affrontano il tema della morte, tema di cui il protagonista parla più volte col ragazzo e nella bellissima lezione in aula.


Molto belli i dialoghi e i pensieri affidati alla mente di George, sarebbero tante le citazioni da prendere da questa pellicola.