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SOUL KITCHEN regia di Fatih Akin

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jack_torrence     7 / 10  08/03/2010 17:55:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ritmo. Una commedia dal ritmo veloce, un congegno a orologeria dove i meccanismi del genere sono padroneggiati con grande disinvoltura.
Colpi di scena, svolte fortunate, svolte sfortunate; affastellamenti di eventi, in un crescendo dove - questo fa di Soul Kitchen un film riuscito - la sceneggiatura non perde mai la bussola, sembra vivere del caos che ha creato, e invece lo domina e orienta verso una direzione precisa.
Fatih Akin non pretende di dimostrare grandi tesi, di dirci grandi verità: ma nella sua umiltà intellettuale dimostra di essere un gran conoscitore, non solo di un contesto sociale (che ama, e si vede, e per questo sa farcelo amare), ma anche di "come vanno le cose". E anche questo sa dimostrarlo.
Se vogliamo trovargli una "morale" (ma di piccole cose, cento, mille piccole cose, il film ne dice tante, e non banali), ho la sensazione che "Soul kitchen" racchiuda soprattutto questo significato: non privarti mai della passione con cui rincorri i tuoi desideri, i tuoi sogni, le tue speranze - anche quando, in una notte (come succede nel corso del film) li vedrai tutti cadere a pezzi. Nulla è statico, quasi niente è per sempre. Quando si è nati e vissuti nella precarietà permanente delle cose, quando questa precarietà la si apprezza (fruttuosità del caos) anche se se ricerca stabilità e punti fermi su cui costruire, non si faticherà molto a trovare nuove aperture.
E' quello che il "nuovo inizio" del lieto fine (è una commedia...) sembra suggerire. Non tutto è perduto; e quello che è perduto (l'amore) può ricominciare altrove: soprattutto se era perduto sin dall'inizio, e se altrove si è saputo guardare.
Con l'istinto genuino come migliore compagno di viaggio.