The Gaunt 7 / 10 06/03/2011 15:33:35 » Rispondi L'uomo nero per certi versi sembra un ritorno alle origini di Sergio Rubini, non solo dal punto vista della collocazione territoriale, quanto un ritorno al personaggio della Stazione, fortemente autobiografico e legato alla figura del padre. Rubini è come se approfondisse il mite protagonista della Stazione facendone emergere tutte le sfaccettature possibili di uomo condannato ad un ruolo predeterminato, condannato perchè vuole sognare di essere qualcosa in più di un onesto padre di famiglia. Un ambiente dominato dall'invidia del talento altrui e nel finale spernacchiato sonoramente contro coloro che non hanno nemmeno un minimo talento, ma s'impegnano a denigrare quello altrui. Un bel cast d'attori in cui Rubini offre una delle sue migliori intepretazioni e pur con qualche carenza in ruoli di supporto (la Falchi), offre tuttavia un quadro d'insieme dove il ricordo vagamente felliniano si trasferisce ai giorni d'oggi, ancora attuale nel non valorizzare le risorse a disposizione.