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ALZA LA TESTA regia di Alessandro Angelini

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  24/03/2010 15:17:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Torna il regista de "L'aria salata",interessante debutto in cui Angelini mostrava buone capacità.
Con "Alza la testa" il potenziale viene confermato,ma non tutto funziona alla perfezione.Angelini torna sul luogo del "delitto",ambientando sul litorale laziale un rapporto tra padre e figlio,proprio come nel suo primo film.
Prima parte veramente perfetta,in cui il bravissimo Sergio Castellitto interpreta un genitore amorevole ma oppressivo,ignorante e razzista,il quale cerca di riscattare una vita fallimentare attraverso i successi del figlio diciassettenne.La chiave per il paradiso è quella di trasformare il giovane in un campione di boxe,ma il microcosmo in cui il ragazzo viene imprigionato è insopportabile,allontanato da qualsiasi distrazione e dagli affetti più cari,costretto ad una vita di sacrifici, entra inevitabilmente in conflitto con un padre-padrone incapace di comprendere le normali esigenze di un adolescente.
Molto mediocre invece la seconda tranche,ambientata nel grigio paesaggio della frontiera italo-slovena,ha il grave difetto di essere troppo artefatto nello snodo cruciale.Angelini inoltre accumula molti argomenti,anche di stretta attualità,trattandoli però senza approfondire con dovizia,rimanendo sempre a metà strada tra volontà e concretezza,fiaccando ulteriormente il suo lavoro imperniato su personaggi che diventano poco realistici in quanto affetti da un mutismo quasi fastidioso.E' ovvio che Angelini provi ad esprimersi attraverso sguardi e gesti,ma non riesce a riportare la giusta dose di dolore e inadeguatezza che stanno alla base del film.Il finale poi è accessorio,molto evitabile.Poteva essere un ottimo lavoro,se non altro indica rispettabili ambizioni da parte del regista.