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MISERY NON DEVE MORIRE regia di Rob Reiner

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hghgg     8 / 10  18/04/2015 17:09:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che Thriller porca miseria, che tensione ragazzi... Film da brividi, davvero ottimo.

Qui la prima cosa che mi viene in mente da dire è: applausi a scena aperta per Kathy Bates autrice di un'interpretazione spaventosa e vera garanzia quando si tratta di Stephen King: si ripeterà infatti ad altissimi livelli 5 anni dopo nei panni di Dolores Claiborne.

Ah, sempre parlando di ripetersi, Rob Reiner torna a lavorare su un racconto di Stephen King a 4 anni di distanza da "Stand By Me" e si conferma ancora una volta su ottimi livelli, ribadendo la sua versatilità come regista e la sua abilità nel trattare le più diverse sfumature della materia King passando agevolmente da quelle più poetico-malinconiche a quelle più horror e angoscianti senza mostrare alcuna sbavatura e anzi rimanendo costantemente sui livelli del miglior cinema d'intrattenimento possibile.

Con "Misery" Reiner da vita ad un Thriller psicologico serratissimo, claustrofobico e assolutamente angosciante; senza prendersi eccessive libertà rispetto all'originale cartaceo la sceneggiatura si dimostra solidissima e davvero ben scritta, capace di stringere costantemente lo spettatore nelle tenaglie della tensione e di creare un crescendo emotivo di ansia, follia e angoscia davvero magistrale. Ritmo, tempi e sviluppo narrativo sono gestiti molto bene, non ci sono mai buchi o passaggi a vuoto e l'alternanza di momenti di inquietante quiete (passatemi il gioco di parole) ed esplosioni di folle violenza lasciano lo spettatore inesorabilmente sul filo del rasoio.

Tante le scene davvero memorabili, rese tali anche e soprattutto grazie alla Bates e ad un convincente James Caan. Reiner dirige la guerra psicologica e fisica dei due attori con abilità, bravissimo a riportare da dietro la macchina da presa gli equilibri prima descritti della sceneggiatura.

E se c'è una sequenza che davvero Rob Reiner ha reso indimenticabile è quella terrificante della Bates che con il martellone spezza le caviglie a Caan, una delle scene più dolorose, angoscianti e da brividi che io ricordi, grande regia di Reiner qui, davvero bravissimo. Ma di scene così belle, ben dirette e recitate ce ne sono molte e aumentano sempre di più mentre il film di dirige al suo concitato finale ad alta tensione.

Certo non siamo di fronte ad un thriller pieno di azione e chissà cosa, ambientato quasi esclusivamente in un unico ambiente, fatto di guerre e tensioni soprattutto psicologiche, dialoghi miratissimi e poche scene in cui la violenza esplode senza remore, con due prim'attori in scena a duellare in prove recitative da applausi.

Perfetto l'approfondimento psicologico dei due personaggi, assolutamente indimenticabile ovviamente quello della Bates, il risultato di cosa può provocare un mediocre esempio di letteratura seriale sulla mente già profondamente minata di una psicopatica. Grande personaggio e un'attrice che ne coglie abilmente tutte le sfumature donandoci uno dei migliori esempi di follia che il cinema anni '90 ricordi.

Sublime Kathy Bates e ottimo James Caan in questo bellissimo thriller del bravo Reiner. Da ricordare apparizioni di lusso come quella di Lauren Bacall e di Richard Farnsworth che qualche anno più tardi, poco prima di morire, entrerà nella storia del cinema in quanto protagonista di una delle più poetiche gemme di David Lynch ("A Straight Story").

In definitiva ottimo film, perfetto se volete che le budella vi si stringano causa tremendi momenti di tensione. Tra gli "indispensabili" del cinema thriller anni '90.
ferzbox  18/04/2015 17:21:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh si,è una delle trasposizioni più riuscite,su questo non c'è dubbio....anche se certo,il romanzo aveva certe cose che il film se le sogna....d'altronde solo un romanzo poteva dividere i capitoli alternandoli con il libro scritto da Paul....sul film era impensabile....e poi c'è l'epilogo che l'ho ritenuto meraviglioso,infatti non ho capito per quale ragione Rainer l'ha scartato.....ah,un'altra cosa.....Il martello a posto dell'ascia??....mmmm,l'ha voluto anche ammorbidire un pò....
Va bhè,sono pignolerie eh....non farci caso io sono un patito di King e come tutti i patiti sono un rompi cogliòni ;-)
hghgg  18/04/2015 17:33:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si nel libro c'è la vera e propria amputazione nel film la cosa è stata ammorbidita (anche se ripeto per come è diretta e interpretata quella scena rimane meravigliosamente terrificante), forse Reiner ha fatto questa scelta per evitare qualche censura, già è un miracolo che sia passato il martellone :) O forse il motivo è un altro non so.

Per quanto riguarda lo stile del romanzo e la divisione dei capitoli be qui entra in ballo la differenza di "medium", come dico sempre letteratura e cinema sono due mondi differentissimi e in quanto tali a volte proprio non possono combaciare.

Ma siamo d'accordo, il film in quanto film è molto buono :)