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IL DEMONE SOTTO LA PELLE regia di David Cronenberg

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amterme63     7½ / 10  15/09/2010 11:32:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo horror. Anche qui, come nel primo film di Romero, non incide molto sull'efficacia dell'opera il fatto di essere stata girata in economia e con attori un po' raccattati. La forza di entrambe le opere giovanili di Romero e Cronenberg sta nel fatto che rimandano in maniera palese a questioni generali che in quel periodo (ma anche adesso in parte) inquietavano la coscienza civile dopo la "liberazione" civile ed etica del 1968. Quindi l'horror non è fine a se stesso ed è questo che lo rende più forte e potente.
L'opera di Romero tendeva riguardare più che altro questioni di carattere sociale, politico o economico; Cronenberg preferisce puntare su alcune personali ossessioni di carattere scientifico e morale/etico.
Quella più evidente è il "pansessualismo" di cui sono piene le sue prime opere fino all'espressione pura che ne ha dato in "Crash".
La rivoluzione sessuale è stato forse l'aspetto più eclatante del 1968. All'improvviso l'espressione della propria libido diventa libera e considerata gioiosa e positiva. Cronenberg ne dà una versione un po' più problematica. Intanto "primitivizza" e "desocializza" il sesso. A livello puro e dominante lo fa apparire come un istinto quasi "bestiale" che si esprime in maniera ceca, saltando qualsiasi barriera di età, sesso, legame sociale (padre/figlia, giovane/vecchio). E' slegato completamente da affetto, cura e istituzione civile (il concetto di famiglia sparisce, sostituito da quello di orda). Tutto diventa fonte di piacere, persino la morte, anzi la morte è il piacere più ambito perché "libera" da una sete implacabile di piacere che diventa alla fine un immenso dolore. E' il corpo, la fisicità che si riprende la rivincita sulla mente, annullandola del tutto.
La "ragione" comunque non ci fa bella figura. Altra ossessione tipica di Cronenberg è la "sfiducia" nel progresso tecnologico. L'uomo non sa governare o dominare le sue capacità creative. Osa troppo e la sua creazione gli sfugge di mano e lo distrugge. Pretende poi di avere creature fedeli al proprio servizio, situazione che spesso si rovescia. Si tratta di un tema frequentissimo nella letteratura fantascientifica del XX secolo e un segno (salutare) di coscienza dei propri limiti da non superare.
Altra coscienza pessimista (che lo accomuna a Romero) è la sensazione dell'approssimarsi della massificazione, dell'omologazione al basso (i bassi istinti, la stupidità) che sommergerà, annullerà, affogherà chi non si vuole adeguare o omologare (la massa degli zombi e l'orda degli ossessi). Chiaro riferimento alla cultura di massa, tema trattato più approfonditamente in Videodrome.
Inoltre entrambi cercano di situare le loro storie in contesti di normalità e ordinarietà, per rendere più penetranti ed esplosive le loro storie (vedi il finale di questo film).
Ciò che differenzia Cronenberg da Romero è che Romero in qualche maniera lancia messaggi "progressisti" di accusa al sistema sociale e alle sue leggi economiche, mentre il messaggio di Cronenberg risulta più "conservatore". E' un avvertimento a non sovvertire troppo il nostro modo di vivere, a non lasciarci andare alla sirena della liberazione degli istinti, a tenerci strette le nostre tradizionali istituzioni e limitazioni/divieti, a non esaltare la massificazione. Soprattutto a non essere orgogliosi, superbi e a puntare troppo sul "nuovo". Ovviamente tutto questo non viene detto chiaramente ma è implicito in quello che viene mostrato.
I debiti con Romero sono chiari anche a livello visivo. Alcune scene (vedi quelle con le mani e il finale) sembrano prese di peso dai film di zombi. Cronenberg punta però più sulla tensione che precede le scene, sulla preparazione per poi affondare improvviso il colpo. La ricerca di questo effetto "preparazione" incide addirittura sulla plausibilità della storia, in quanto all'inizio il parassita non agisce con la stessa immediatezza che ha dalla metà del film in poi. Questo è un grosso punto debole.
Per il resto mi ha discretamente disgustato e agitato. Ottimo, anzi pessimo (visto che ho sognato quei vermacci per tutta la notte :-) !