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CABARET regia di Bob Fosse

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9½ / 10  15/11/2006 22:13:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fosse stempera in parte l'amarezza decadente di "addio a Berlino" di Christopher Isherwood (libro che è un CRIMINE non aver mai letto..), e si sofferma su personaggi che nel romanzo originale erano quasi dei comprimari, Sally Bowles compresa.
I temi dell'agiografia nazista, del difficilissimo periodo che visse la Germania quasi "inconscia" ai richiami del pericolo presente e futuro, dell'amore impossibile tra opposte religioni, sono trattati splendidamente, il che è insolito per un regista (e coreografo) di musical come Fosse.
A distanza di decenni, resta sempre un autentico capolavoro, dove svettano, oltre all'ottima Liza Minnelli, l'inglesismo impeccabile di York, l'ambiguità sfacciata e (volutamente) ridondante di Grey, e la splendida interpretazione della Berenson, nei panni di un'ebrea in fuga perenne dagli echi del nazismo.

Mi chiedo quale altra fotomodella sarebbe capace, oggi, di interpretare al cinema ruoli del genere (o la nobildonna di "Barry Lyndon" per esempio).

Straordinarie le canzoni, la coreografia di "money..." è epocale