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CAPITALISM: A LOVE STORY regia di Michael Moore

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matteoscarface     7½ / 10  02/11/2009 00:57:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Moore attacca il sistema come può, purtroppo alla fine non c'è nessuna nota di speranza. Sappiamo che anche con Obama resterà tutto uguale, non per colpa sua, ma perchè si tratta di un sistema troppo grosso da abbattere. Wall Street comanderà sempre. Rispetto al più incisivo Bowling qui Moore fa quello che può proprio in virtù del fatto che si tratta di un sistema da penetrare enorme e blindatissimo. Quello che ci viene mostrato sarà solo l'1% dello schifo attorno alla quale si muove l'economia globale. Come capacità critiche è sempre incisivo e si vede lo sforzo nonostante il poco materiale a disposizione. Rimane un bel tentantivo condito dalla consueta e coinvolgente ironia. Non si può non ridere al Gesù di Zeffirelli ridoppiato per l'occasione. Ideale l'inizio con le immagini di rapine in banca. La frase più azzeccata rimane l'ultima, non voglio vivere in un paese questo e per questo non me ne vado.