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BLOW UP regia di Michelangelo Antonioni

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julian     5½ / 10  12/06/2008 15:45:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In occasione della morte di Dino Risi ho letto un articolo sul giornale che riportava alcuni passi della sua ultima intervista.
Risi era stato bollato come il rivale di Antonioni: il primo ci ha lasciato commedie spensierate, fantastici ritratti dell'Italia, il secondo è passato alla storia per la sua incomunicabilità e ha firmato pellicole di certo non adatte a tutti.
Eppure, anche se Risi ogni tanto aveva tirato frecciatine ad Antonioni nei suoi film ( come Gassman che nel Sorpasso dichiara "Mi so visto un film di Antonioni... me so fatto una dormita"), non lo considerava affatto un rivale, semplicemente erano due registi che facevano ciname diversamente: Risi riempiva le sale, Antonioni portava al cinema coloro che volevano sentirsi chic.
E' questa la parte che mi ha colpito di più, perchè ingiustamente il film che si avvale di un linguaggio cinematografico un pò complesso e metaforico viene spesso elevato senza esitazioni a capolavoro. E questo Risi l'aveva capito...
Non che volesse screditare le capacità registiche del collega, nè dubitare dei contenuti delle sue opere, ma semplicemente ha voluto sottolineare come le persone si lascino facilmente condizionare dallo stile indecifrabile e fronzoluto di alcuni registi e si sentano più intellettuali al solo vedere tali film più impegnati.
Ora nn voglio essere il solito guastafeste, anche perchè è il mio primo film di Michelangelo e sarebbe assurdo da parte mia iniziare a criticarlo, ma pare tanto strano che io continui a predicare la superiorità dei film meno cervellotici ? Si tratta sempre di un mio parere ovviamente...
Blow up è il classico esempio di "io ci metto le immagini, per il resto fate voi" per il quale è più lo spettatore a creare anzichè il regista; non è raro infatti che qualche critico trovi contenuti cui il regista non aveva minimamente pensato (lo ha confermato anche Tornatore in un'intervista, ed è un fenomeno frequente anche in letteratura).
In ogni caso è la storia di questo fotografo che va in giro a scattare istantanee artistiche e che poi, fantasticando, crede di scoprire un cadavere ingrandendo le foto, autosuggestionandosi a tal punto da trovare effettivamente un cadavere.
Il finale è quel che si dice aperto a più interpretazioni, allegorico, con i mimi che dovrebbero rappresentare la finzione della realtà o qualcosa del genere.
Lo spettatore non avrà null'altro su cui lavorare e naturalmente non potrà ricevere risposte.
Ecco ciò che mi spinge ad abbassare il voto ad un film che è anche piacevole a guardare: la fotografia è stupenda e i silenzi prolungati in mezzo alla natura sono relax per gli occhi. Purtroppo è il cervello che deve lavorare...
Un altro difetto invece, sempre secondo me, sono gli attori, interpreti scadenti, soprattutto le donne che mi son sembrate totalmente incapaci.
So che qualcuno mi avrà già individuato come "quello che guarda i film complicati e poi li critica" ed avrà pensato "ma allora che li guardi a fare ?".
No non sono un presuntuoso, semplicemente accetto i film chiari fino a un certo punto che poi lasciano spazio a interpretazioni personali anche sulla base di elementi su cui ragionare, ma disdegno quelli in cui deve fare tutto lo spettatore (mi direte che Blow up non appartiene a questo genere. Magari non per voi, ma per noi gente ignorante e dalla mente poco elastica si).
E poi cercavo Blow up da tempo perchè dalla trama mi aspettavo un prodotto rivoluzionario, che mostrava in modo particolare la violenza e vedendo l'annata '66 ho pensato che non mi dovesse sfuggire.
Rivoluzionario forse lo è stato, ma per il resto... delusione.
amterme63  05/12/2008 23:45:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Purtroppo è il cervello che deve lavorare..."
Secondo me è invece quello che dovrebbe fare qualsiasi forma di arte. Anche i film di Risi facevano lavorare il cervello, non era certo Vanzina. L'arte vale se ti lascia qualcosa dentro, un'esperienza in più, se hai imparato qualcosa, se ti eserciti a vedere meglio dentro di te e in quello che ti circonda. Deve servire a essere più consapevole di quello che sei, di quello che tutti noi esseri umani siamo.
Questo film non ti ha detto niente e va benissimo così ma non gettare fango sui i film "che fanno lavorare il cervello".
julian  06/12/2008 14:04:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non credere che la mia frase voglia essere un invito ad avvicinarsi a Vanzina.
Risi era grande proprio perchè trasmetteva emozioni con semplicità e spontaneità, il suo era un rapporto diretto con lo spettatore.
Di Antonioni si può lodare tutto meno che la chiarezza e proprio per questo i suoi film sono rimasti relegati ad un pubblico d'elite.
Ora c'è chi pensa che vedendo i suoi film intellettuali possa egli stesso ritenersi intellettuale e così lo loda pur non avendo capito un tubo. E' questo fondamentalmente ciò che mi da fastidio e tale critica, mi pare ovvio, non è rivolta al regista.
Il problema di Blow up è che rimane in un'ambiguità tale da accogliere miriadi di interpretazioni (e ciò sicuramente è interessante) ma in questo modo i registi del film siamo noi stessi che lo interpretiamo perchè siamo noi soli a dar un significato al film, un significato che però non esiste perchè probabilmente non era stato stabilito.
Blow up rimane solo una vaga metafora di qualcosa e nient'altro.
Il cervello deve sempre lavorare, qualsiasi attività si faccia figuriamoci se si tratta di vedere un film, ma qui è un lavorare invano, uno sforzarsi che non provoca risultati.

amterme63  06/12/2008 22:17:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, scusami se ti ho frainteso. Solo che quello che secondo te è un difetto (il significato creato liberamente dallo spettatore invece che imposto da altri) per me è invece un pregio, perché aiuta a vedere attraverso le cose. Certo ci vuole allenamento e preparazione per sentirsi a proprio agio. Ma questo succede ad esempio anche per chi fa sport. C'è chi riesce a fare chilometri di corsa e chi resta senza fiato dopo pochi metri. E' questione di allenamento, di interesse, di volontà, di predisposizione. Chiaro, questo è solo un mio punto di vista diverso dal tuo ed è giusto che ognuno si tenga il proprio. Ciao.
julian  07/12/2008 01:42:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma figurati... succede di trovarsi in disaccordo sui film.
Se così non fosse sarebbe una noia infinita e siti come questo non avrebbero ragione di esistere.
onda  12/06/2008 19:30:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai motivato bene la tua opinione (anche se non capisco cosa c'entri la violenza riferita al 66) ma ti contesto l'affermazione sulle attrici incapaci, almeno per quanto riguarda Vanessa Redgrave.
julian  12/06/2008 20:00:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Semplicemente la violenza nel cinema si è manifestata soprattutto in quegli anni e così mi aspettavo un filmone alla Arancia meccanica o qualcosa di simile.
Per quanto riguarda le attrici, mi riferisco soprattutto a Vanessa Redgrave (anche perchè le altre sono personaggi secondari) che, almeno secondo me, non è per niente naturale nei movimenti.
Non so se questa poca spontaneità fosse voluta ma non credo...