dragonfly 10 / 10 29/09/2004 17:33:41 » Rispondi Il classico del surreale: eccellente l'ambientazione (in una Londra ambigua agli albori del sessantotto), Antonioni lancia un Hemmings perfetto nella parte del fotografo. Il film ha retto magnificamente al tempo. Ambiguo il finale, quando il fotografo cade nel mondo surreale e non riesce più a distinguere la fantasia dalla realtà. Film fatto di piccoli dettagli, accompagnati da un'eccellente fotografia (di Palma) e da un'antologica sceneggiatura. Se avete l'occasione guardatelo doppiato in italiano: nella versione originale i toni sono meno studiati... Celeberrima la sequenza nel sotterraneo dove suonano gli YARDBIRDS (con un Jimmy Page alle prime "stonate"), e il finale con la partita mimata. Un grande capolavoro che può non piacere per il ritmo non esilarante e per la mancanza di avvenimenti costanti, ma la genialità con cui ha descritto l'epoca sessantottina ormai rimpianta è ineccepibile. Insomma, un capolavoro intellettuale che ci fa anche ricordare il grande David Hemmings, scomparso qualche mese fa, e la sua "ironica" e memorabile recitazione.