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PRINCE OF TEARS regia di Yonfan

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5 / 10  09/09/2009 01:23:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'elemento interessante e/o nauseante del film è il continuo ricorso alla propaganda ideologico-bellica (ravvivato anche da alcuni inni) per cui il malcapitato spettatore crede di trovarsi di fronte a un film sovietico dell'era di Stalin o a un blando film fascista dell'italia pre-neorealista: e in effetti non si capisce se a muovere i meccanismi di questo polpettone nipponico siano le ideologie, e quali.
Il tema del tradimento (v. lust, caution di ang lee) dev'essere molto diffuso in Oriente, e posso comprendere che le ferite di un paese non siano mai state rimarginate, come del resto è accaduto nel nostro (paese).
Tuttavia la confezione è davvero insopportabile, e stento a credere che ci sia un regista solitamente abile ed eccentrico come Fruit Chan dietro la sceneggiatura: il film è retorico, la narrazione ai livelli minimi di tolleranza, e in quanto alla storia non rinuncia a nessun luogo comune, compresa l'intenzione di commuovere (o infastidire) con la morale dei bambini orfani durante la guerra: senza contare l'exploit fiabesco della vicenda, ennesimo ricatto emotivo.
Peccato, i primi quindici minuti facevano ben sperare, l'incontro dei bimbi con i genitori appena arrestati o la descrizione impetuosa (ma anche priva di caratura drammatica come avrebbe potuto) delle scuole guidate dal regime hanno qualche (vago) momento pregevole