Rask 7 / 10 14/09/2010 13:13:17 » Rispondi La vera storia di Mark Yavorsky, colpevole di matricidio, dichiarato insano di mente, che Herzog incontrò personalmente e definì "evidentemente un uomo pazzo e pericoloso". Nelle intenzioni non c'è quindi nessuna apologia estetica della follia, come sostiene qualcuno, ma solo una sua rappresentazione angosciosa. Nelle parole di Herzog, My Son sarebbe "a horror film without the blood, chainsaws and gore, but with a strange, anonymous fear creeping up in you". Effettivamente l'anonymous fear creeping in me c'è stata, causa una struttura alienante, che invece di immergersi completamente nella mente psicotica del protagonista, illude con una via narrativa classica, lineare con flashback, e la destabilizza con allucinazioni lynchane e sequenze metafilmiche. La fusione di cervelli Lynch-Herzog è potente e si sente soprattutto sulle singole sequenze, alcune altamente suggestive. Quello che mortifica vagamente l'esperimento è una sensazione di deja-vù per i lynchofili, che riconosceranno troppi stilemi collaudati; si potrebbe avvertire una specie di perdita di fascino per iterazione. Dalla signora-incubo di INLAND EMPIRE, ai soliti nani, alla musica etnica pervasiva. Sembrano elementi stilistici di importazione, più che tratti unici di un'opera singola. Questo, più una certa vaga percezione di inconsistenza nel tutto, come se mancasse una chiave di volta, o un senso compiuto che non sia autoreferenziale e puramente edonista, da trip usa e getta. Persino in INLAND EMPIRE, forse il punto 0 dell'arte cinematografica (o almeno il suo momento di massima astrazione), c'era la sensazione di consistenza strutturale di un viaggio in una gerarchia di livelli e meta-livelli. Qui manca l'elemento di fondazione. Rimane un'esperienza disturbante, forse più debole del previsto, ma consigliata.
bulldog 14/09/2010 15:11:54 » Rispondi Bel commento rask. Ma la sensazione di consistenza strutturale non l'ho mai provata in vita mia, proverò con qualche acido.
Rask 14/09/2010 15:42:38 » Rispondi Ahaha. Fai così: zolletta di zucchero, 2 gocce di mercuro cromo, 2 di Mastrolindo e un centerbe per il retrogusto. Oltre alla sensazione di consistenza strutturale vedrai una quantità di cose interessanti, tipo i folletti strutturali e la solita donna anziana strutturale che partorisce.
jack_torrence 14/09/2010 14:01:14 » Rispondi che favolosa analisi che hai fatto! Voglio andare a vedere il film, forse ci vado stasera, ma tra quanti lo esaltano e quanti lo giudicano negativamente (a partire dal critico Malavasi, esperto Lynchiano e autore di una monografia su Mulholland drive, che lo ha bocciato su "cineforum" di un anno fa), tu mi sei piaciuto e mi hai persuaso più di tutti. Grazie per questo contributo, ti saprò dire cosa ne penso del film.