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MY SON, MY SON, WHAT HAVE YE DONE regia di Werner Herzog

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antifan     6½ / 10  21/05/2017 12:40:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che dire di questo film? Le premesse erano ben altre, sia per il manico( Herzog- Lynch), sia per il cast, per il soggetto, gli scenari, la colonna sonora ma alla fine ti ritrovi un opera evocativa a tratti, lirica o grottesca in altri, e alla fine dici: "e quindi?". Si perche il film si presenta bene alternando flashback per mostrare anzichè raccontare, ed è interessante la scelta di Herzog di mostrarci solo l'essenziale, lasciando invece ai dialoghi il compito di narrarci le parti più cruente o commerciali. Il film che all'apparenza puo sembrare un thriller è in realtà(o almeno vorrebbe) un dramma psicologico, un indagine sulla mente di un pazzo. Il film però con il passare dei minuti non riesce a essere di più di un semplice tentativo, e onestamente non riesce a svilupparsi. Certo "My son My son" implica molte cose, lascia al non detto o meglio al non mostrato il compito di sedurre o attarre lo spettatore, non sempre però con succeso. Il film somiglia a un tentativo, un'accozzaglia interessante di sequenze di grande fascino che non riescono a fondersi, nonostante sorretta da una colonna sonora all'altezza e un cast di primo ordine, uno su tutti: Michael Shannon, davvero bravo a calarsi nei panni del psicotico quanto enigmatico killer, disturbante a tratti. Peccato che il suo impegno non riesca amigliorare di tanto un opera che non riesce a non essere sconclusionata; per il resto anche gli altri fanno il suo. Dafoe fa il caratterista come gli capita spesso, Grace Zabriski è in parte nel ruolo di madre "Hitchcockiana", Chloe Sevigny idem nel suo(ed è bellina davvero anche se non c'entra questo...). E onestamente da un regista come Herzog, che sfrutta cinematograficamente la natura come pochi, un poco uso dei paesaggi che ha(Messico, Peru, Pakistan)non te l'aspetti. Ma in qualche modo si arriva alla fine(grottesca ma prevedibile), e tutto sommato Herzog lo si riconosce, anche nelle sue opere minori.