zeppelin 4½ / 10 30/03/2014 23:06:46 » Rispondi Ciò che manca a questo film, e ciò che lo contraddistingue inevitabilemente come "americanata" (con buona pace di Jolly) è la completa assenza di spiritualità, un tentativo di elevazione sopra il becero materialismo egoistico e nichlista che assilla lo spettatore dal primo all'ultimo fotogramma. Un padre la cui missione è quella di proteggere il figlio anche quando tutta l'umanità è perduta. Ma la protezione avviene mentendogli spudoratamente su tutto; protezione è sinonimo di inganno. Manca una chiesa in tutto il film, manca una preparazione alla morte a cui il figlio è verosimilmente votato presto. Manca una meta, uno scopo, una filosofia...
Se la filosofia fosse "goditi la vita adesso che poi non si sa" allora non si capisce del perché
i due abbandonino la grotta delle meraviglie piena di ogni genere di cibo. La ragione "perché non è un posto sicuro" è insulsa.
Lo spettatore viene ingannato sul finale, che è positivo solo per il padre il quale ha completato la propria missione. Ha trasmesso il figlio, ma non gli ha trasmesso niente, né gli ha insegnato qualcosa. Ciascuno si può immaginare il proseguo come gli pare, ma il mondo di Mad Max potrebbe sembrare un piccolo paradiso al confronto!
Necessario un confronto con "Il tempo dei lupi" di Haneke, "L'ultima spiaggia" di Stanley Kramer da una parte e "Alla ricerca della felicità" di Muccino dall'altra, a tenergli manforte.
Un film che non offre niente se non due ore noiose di angoscia senza colpevoli dovute ad una apocalisse senza mandanti.