zerimor 7½ / 10 09/02/2022 15:21:56 » Rispondi Tra tutti i film post-apocalittici che ho visto credo che "The Road" sia quello nel quale tale scenario appare più realistico. È un mondo cupo, sull'orlo della fine, dove le tonalità di grigio sono i colori predominanti. Non vi è più alcun barlume di speranza, non si intravede uno spiraglio, un fascio di luce in fondo al tunnel. È un "tunnel" infinito di oscurità e brutalità. L'essere umano ormai non è più "tale". Mangia i suoi simili per poter sopravvivere perdendo tuttavia la propria umanità. La sopravvivenza è solo vista come un prosieguo della sofferenza al punto che molti si chiedono se vale la pena ancora vivere, e non invece come l'aggrapparsi alla vita in quanto necessità insita in ogni essere vivente.
Un padre coraggioso con un lungimiranza e con volontà ferrea, non demorde e protegge il proprio figliolo da ogni minaccia e avversità. Con le unghie e con i denti forgia l'animo del bambino per prepararlo ad affrontare la vita quando lui non ci sarà più. È una storia molto triste ma che ci insegna una cosa molto importante, ovvero quella di non mollare mai. Questa è la morale, questa è quella flebile goccia di speranza che il padre trova in quel mondo buio e vacuo e dona a suo figlio.
Visivamente superbo e con una colonna sonora cucita a misura, melodica ma malinconica. Buona la prova dei due protagonisti. Angosciante, toccante. Gran film.
P.s.: la scena nella cantina vale da sola la visione. Il vero orrore.