caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

MOON regia di Duncan Jones

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Marco Iafrate     8 / 10  05/10/2012 20:21:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"The dark side of the moon"= Pink Floyd, Pink Floyd = Rock, Rock = David Bowe, David Bowe = Duncan Jones, Duncan Jones = Moon. Sto delirando? No, mi sto divertendo a dare un senso alle cose. Chi è questo regista all'esordio? Il figlio di David Bowie leggenda del Rock, così come sono una leggenda del rock i Pink Floyd che realizzavano l'album "The dark side of the moon" mentre Duncan cresceva a pane, marmellata e rock, può questo titolo aver condizionato il giovane Duncan? Boh, mi piace pensarlo, troppo scontato attribuire la sua passione ai trascorsi cinematografici del padre, la base spaziale del film si trova proprio nel lato oscuro della luna, quello dove la luce del sole non arriva, dove il buio è consuetudine, ed il buio è tristezza e solitudine, oblio dell'animo.
La luce artificiale dell'astronave, il silenzio e la compagnia del robot Gerty certo non facilitano il compito di Sam , 3 anni sulla luna, sopportare la distanza, lontano da chi? Da una moglie e una figlia che lo aspettano. Sicuro? Le vede, sono lì sul monitor che gli parlano, è uno schermo, non può abbracciarle, lo farà presto, quando terminata la missione assegnatagli tornerà sulla terra. Sicuro? Eh, la vita può far male!
"Moon" è un film intelligente, che esplora non lo spazio ma l'animo umano, esaminando due aspetti, successivi l'uno all'altro, l'ignoto ( Sam è all'oscuro di cosa gli stia accadendo intorno ) e la consapevolezza ( la scoperta della stanza segreta ).
"Siamo esseri umani, non siamo macchine" dice Sam, confuso, ma consapevole della sua condizione. Ma ci si può ritenere umani soltanto perché la propria struttura è di carne e ossa? Sam è diverso da Gerty? .
L'uomo ha sempre avuto il pallino della riproduzione esatta di un essere vivente ( la clonazione), la pecora Dolly ne è stata la prova inconfutabile, ricreare ciò che la natura, per puro caso, ha creato adatto a uno scopo, nel caso di "Moon" una fantomatica società sfrutta le capacità del primo Sam che dopo aver lavorato egregiamente per 3 anni sulla luna lascia il proseguo delle operazioni ad altri Sam, identici a lui, ai quali vengono impiantati nella mente i ricordi della vita passata del Sam originario.
Gerty non ha nessuna reazione nel vedere improvvisamente due Sam girare all'interno della navicella, in realtà è stato programmato per essere al servizio di uno soltanto, l'interferenza non era prevista, l'androide quindi, pur avendo raggiunto un livello di capacità cognitiva tale da interagire con un essere umano, manifesta l'impossibilità di comprendere variazioni, limite che non ha il clone, decretando una differenza sostanziale tra i due "non umani".
Quello che resta alla fine del film è un sottile senso di solitudine e di vago disturbo, lo stesso che si prova quando si viene svegliati mentre si è immersi in un sogno gradevole, l'empatia con Sam, privato del piacere, seppur illusorio, di una parvenza di realtà, è inevitabile. L'ho già detto, la vita può far male.