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MOON regia di Duncan Jones

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martina74     7½ / 10  12/12/2009 14:29:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che bell'esordio per Duncan Jones.
Nella solitudine totale della luna, con l'ingrato compito di spedire sulla Terra i fusti di eco-carburante prodotti dai "mietitori" che incessantemente rullano la superficie del nostro satellite, Sam conta i giorni che lo separano dal ritorno a casa, da sua moglie e dalla sua bimba che non vede da tre anni.
Ormai stremato e costantemente accompagnato dal premuroso e irritante Gerty - il robot di bordo e vero cervello dell'operazione - Sam inizia a non comprendere più quale sia il confine tra la realtà e le sue visioni.
Dopo aver avuto un incidente, poi, sospetterà o capirà di non essere solo, sulla base.
Esercizio sulla claustrofobia e sulla paranoia, Moon affascina per il suo essere statico, per l'assenza di esplosioni e battaglie e pericoli mortali che caratterizzano la fantascienza degli ultimi anni.
Si potrebbe definire un ritorno alle origini della sci-fi, in cui l'uomo è messo a confronto con lo spazio siderale e con l'infinita solitudine provocata dalla condizione dell'astronauta: i riferimenti al fondamentale 2001 sono molteplici, ma Moon non è solo un film citazionista. Se in 2001 - capolavoro inarrivabile - lo spazio prevaleva su David conquistando anche gran parte dell'attenzione visiva, qui la luna è quasi un pretesto per farci andare a fondo nel confronto fra i diversi modi di essere di David: il vedersi dal difuori induce infatti l'uomo a cercare di uscire dalla soggettività per dare uno sguardo oggettivo el proprio io interiore, senza peraltro che nel film intervengano comprimari, se si esclude Gerty.
Davvero una bella opera prima, per un regista che, forse non a caso, è il figlio di Ziggy Stardust.
Invia una mail all'autore del commento Enzo001  18/12/2009 22:56:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti marti, il tuo commento dice tutto e lo dice benissimo.
Non avevo pensato proprio alla clonazione come 'mezzo' per indagare se stessi, molto interessante.
martina74  21/12/2009 10:53:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Enzo! :)
Ci ho pensato perchè, quando incontra il suo doppio, Sam si vede diverso da com'è dopo tre anni di luna: la spregiudicatezza del nuovo Sam prevale su un'ovvia tendenza all'interiorizzazione del vecchio. Sono la stessa persona, ma sottoposta a condizioni diverse.
gerardo  22/12/2009 12:37:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Davvero una bella opera prima, per un regista che, forse non a caso, è il figlio di Ziggy Stardust."
Ecco il tocco intellettualmente chic... Non poteva mancare. ghgh! :)
martina74  22/12/2009 19:05:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era da un po' che scrivevo commenti troppo "flat".
Ho voluto ribadire il mio intellettualismo radicalchic dimmer.da. :P