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TRIAGE regia di Danis Tanovic

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Clint Eastwood     6 / 10  04/12/2009 12:58:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Delusione.

Tanovic, già reduce del premio oscar con No Man's Land, tocca ancora l'argomento della guerra ma sotto un altro aspetto con scarsi e deludenti risultati.
1988, Kurdistan : il vasto altopiano del Medioriente ricco di petrolio abitato dai curdi appunto è in guerra con i vicini iracheni per la conquista dei territori. Conflitti e guerriglie che si protraggono da anni e anni (da padre in figlio come testimonia il medico). In mezzo a questa zuffa tra etnie abbiamo due fotoreporter Mark e David che da più di un mese cercano lo scoop di scatti forti per poi pubblicarle su qualche rivista prestigiosa. Prima di lasciare la zona calda, spunta l'occasione tanto aspettata. David non è d'accordo con Mark di cacciarsi nell'avventura e decide di tornare a casa con quello che ha anche perchè sua moglie sta per partorire. Dopo una "caduta in un fiume" Mark ferito gravemente torna a casa senza il suo amico che non è ancora rientrato, ma lui non è più lo stesso di prima.
Un plot interesssante e insolito per la scelta degli ambienti e periodo storico mirato, sviluppata poco per mancanza di abilità registiche secondo me. Tanovic si, non risparmia visualizzare il sangue, l'ammasso di scheletri e teschi, scene crude (con UNA bella trovata), cercando forse la lacrimuccia facile o provocare nello spettatore quel sentimento di angoscia e sconvolgimento, ma è poco incisivo e poco originale. Per quanto riguarda il cast : Paz Vega è inutile/fuoriposto e sprecata (o forse è stata utilizzata solamente per collegare la personalità del nonno e la guerra civile spagnola, essendo lei spagnola ? Allora è ridicolo), Farrell impegnato come raramente capita (dimagrito a dismisura), bravo ma ormai spacciato per questi ruoli (ha sparato le sue cartucce tempo fa) e il vecchio Lee che non è di troppo ha svolto discretamente il compito del pseudopsicologo. Bella fotografia.
Inizio promettente ma poi cala d'intensità fino al colpetto di scena finale chiudendo nel peggior modo possibile, utilizzando un epilogo simile a come inizia Il Gladiatore : "Solo i morti hanno visto la fine della guerra" di Platone.

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