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LA SVASTICA NEL VENTRE regia di Mario Caiano

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JOKER1926     7 / 10  28/11/2015 16:11:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mario Caiano nel Cinema ad oggi suona come un nome sostanzialmente lontano. Alcune delle sue produzioni infatti sembrano essere introvabili o perlomeno abbondantemente ignorate.

Dalla lista emerge quindi un film di grandissimo spessore, "La svastica nel ventre" datato 1977. Parliamo di un film duro che già dal titolo lascia poco spazio alle congetture: gli argomenti cinematografici saranno quelli inerenti ai periodi del Nazionalsocialismo tedesco fra brutalità e miserie.
La trama del film è costruita su una donna, Anna.
Nel caos e nella barbarie dei campi di concentramento Anna grazie alla sua bellezza di donna sopravvive e si trova poi catapultata in un altro girone infernale, questa volta non più nei lager ma nelle stanze del sesso. I soldati abuseranno di Anna e delle sue college, divenute ormai pu,ttane di regime.

"La svastica nel ventre" ha quindi un dignitosissimo corpus narrativo che bada, maggiormente, alla sostanza. Infatti quella di Caiano non è affatto una trama geniale ma nonostante tutto non può non colpire (pesantemente) colui che guarda il film.
Tecnicamente la produzione italiana è croce e delizia. Si annoverano sequenze veramente terribili, e dunque ben fatte. Ad esempio quella dello stupro, a inizio film, o quella della tortura femminile, sono scene di impatto fra violenza e abuso.
Al contempo il lavoro di Caiano si perde, però, sul versante attoriale e della fotografia, questa ultima fin troppo artigianale.
"La svastica nel ventre" nel suo alone malsano e degente propone poi un finale drammatico che vale da solo il prezzo del biglietto, veramente sorprendente.

Excursus e fonti di ispirazione

"La svastica del ventre" non può essere definito "semplicemente" come film sulla shoah, nonostante alcune scene storiche introdotte dalla regia in un efficiente montaggio, questo del 1977 resta a suo modo un tremendo film d'autore con le dovute enfatizzazioni e con le legittime drammaticità acute.
Questo di Caiano riprende palesemente la produzione di Liliana Cavani, "Il portiere di notte" per via delle dinamiche che riguardano i protagonisti maledetti, anche se quello di Cavani è un film più sottile e psicologico.
Allo stesso tempo "La svastica del ventre" prende spunto da un altro film pesantissimo, ossia "Salò" di Pasolini.
Diciamo che alla fine il film del 1977 è una sorta di "compromesso" fra quelli di Cavani e Pasolini, quindi per gli appassionati temerari la visione è consigliata. Film duro.

JOKER1926