caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SLEEPERS regia di Barry Levinson

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
frine     7½ / 10  26/10/2006 03:02:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un cast strepitoso per un film senza dubbio meritevole non solo per l'impegno con cui affronta un tema doloroso e scottante, ma anche per la costruzione originale e suggestiva della storia. I quattro ragazzi brutalizzati e oltraggiati si perdono di vista, ma quando due di loro (quelli scivolati lungo la china della delinquenza) hanno l'occasione di vendicarsi, gli altri due (ormai dediti a professioni più che onorevoli) non mancano di far sentire la loro solidale presenza, spalleggiati da alcuni vecchi amici, che, indipendentemente dal loro ruolo sociale (si va dall'onesto e valoroso prete all'anziano e feroce capobanda) contribuiscono alla realizzazione dell'obiettivo comune: far assolvere i colpevoli di un delitto 'giusto'.
Il prete arriverà a mentire, i delinquenti uccideranno ancora, ma tutto per una buona causa. Ma attenzione, il danno ormai è fatto, e la storia non finisce certo ' a tarallucci e vino'.
Si possono rimproverare al film un certo gusto estetizzante (i ragazzi sono tutti molto belli e hanno occhi grandi e limpidi) e qualche concessione al protagonismo dei 'mostri sacri' presenti nel cast (un po' sopra le righe Dustin Hoffman; impeccabile invece Vittorio Gassman). Ma che vi devo dire? A me è piaciuto soparttutto Brad Pitt: malinconico e dolente, si porta dietro la sua bellezza quasi come una condanna, e interpreta il ruolo con eccezionale pudore e intensità, quasi come se l'argomento lo riguardasse personalmente (?). E non dimentichiamo che il suo personaggio è il più sfortunato, perché è l'unico che rischia (e perde) tutto quello che ha. Pitt fa letteralmente sparire il protagonista-narratore Jason Patric, e si misura egregiamente con i grandissimi attori che impreziosiscono il film.
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  27/10/2006 12:55:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo, anche su Pitt. Jason Patric inffetti e il peggiore del cast, surclassato non solo dal tuo biondo pallino, ma anche dall'ottimo Crudup.
frine  28/10/2006 01:14:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Confermo: una delle scene più interessanti è proprio quella in cui Tommy Marcano (Crudup) conversa amichevolmente con John Reilly (Eldard) nel pub in cui avvisteranno l'orrido aguzzino. Ma prima del fatale e decisivo incontro, i due si comportano come bravi ragazzi normali, interessati solo ad una buona e modesta cenetta. C'è una battuta molto tenera e gentile di Marcano, che cito a memoria: "Ordiniamo le spuntature. So che ti piacciono molto".
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  10/11/2006 19:17:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Per una buona causa" non sono d'accordo... a parte che il film perde tutto il suo interesse nella seconda parte, e risulta lezioso e compiaciuto, certo un'opera che insegna a farsi giustizia da soli - e venire assolti per questo - mi sembra francamente sconcertante, ed è una delle ragioni per cui è difficile amare questo film
frine  16/11/2006 00:36:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Occorre considerare che già in partenza ci viene detto che il quartiere vive all'ombra della malavita e che le istituzioni sono assenti.
Inoltre, il film non ha affatto un lieto fine: c'è solo un momento, inebriante e irripetibile, di felicità per i ragazzi, poi tutto evolverà in modo tragico.
Se mai, si può osservare che la storia parte (come direbbe Aristotele) da un 'paralogismo', ossia da una 'falsa opinione' instillata abilmente nello spettatore. Perché si possa parlare di 'farsi giustizia da sé' occorre che la vendetta venga perpetrata da un innocente: invece, Tommy e John sono due criminali incalliti, e l'uccisione di Knox, da parte loro, non è che un omicidio fra tanti.
Il problema morale riguarda, se mai, gli altri, i due ragazzi che si sono tenuti alla larga dal crimine, e i loro amici. Michael si fa regista della sconcertante 'sceneggiata' che lascerà sì impuniti gli assassini, ma porterà anche alla condanna dei complici dell'aguzzino ucciso. Ma sul piano personale, Michael pagherà duramente la propria scelta.
Il problema più complesso, naturalmente, è la decisione del prete di partecipare al complotto. E non è una scelta facile.
Mi ha invece convinta poco il personaggio di Carol, che passa dalle braccia di Michael a quelle di John come se si trattasse di pura agape cristiana....Davvero una nobile fatica, poverina;-)