caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SLEEPERS regia di Barry Levinson

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
hghgg     8 / 10  04/03/2017 20:32:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi è sempre piaciuto "Sleepers" e lo considero indubbiamente uno dei film migliori di Levinson.

Si è vero, la seconda parte perde indubbiamente di mordente nel ricollegare i vari snodi narrativi e portare la storia alla sua naturale conclusione; non che lo faccia male, non che il film diventi brutto nella seconda parte, con tutto lo sviluppo processuale, ma appunto cala di fascino e d'intensità, sviluppando il tutto forse in maniera troppo canonica e prevedibile.

Nella prima metà del film tuttavia è stato fatto un ottimo lavoro. "Sleepers" strizza l'occhio a più di un filone di cinema e lo fa molto bene: può ricordare Scorsese ovviamente (quello di "Mean Streets" e la prima parte di "Goodfellas") anche, ma non solo, per l'uso della voce fuori campo del protagonista a fare da elemento narratore. E allora perché non metterci anche "Bronx" di De Niro, collegamento perfetto per certi momenti di questo film. C'è la nostalgia dell'amicizia e dell'infanzia perduta, risucchiata da drammi e destini segnati e qui, oltre alle sensazioni alla "C'era una volta in America" a me questo film riporta, in maniera più cupa, a film di formazione e ragazzi come "Stand By Me".

Poi c'è il genere carcerario, l'opprimente parte nel riformatorio, la morte dell'innocenza, i soprusi, le citazioni chiave ("Il Conte di Montecristo") insomma c'è un bel po' di roba ben legata assieme, quello stile che ricorda più cose e che affascina ed emoziona, perdendosi un poco nel legal-thriller drammatico della seconda parte che comunque non manca di regalare qualche bella scena (e soddisfazione, vedi l'esecuzione di Nokes).

C'è anche un cast che a leggerne i nomi coinvolti è di quelli che fanno passare i brividi dietro la schiena. E non c'è dubbio che parte del fascino di "Sleepers" sia dato dalla suggestione di poter vedere recitare insieme, nello stesso film, Dustin Hoffman, Robert De Niro e nientemeno che il vecchio Vittorio Gassman. Visto ? Brividi. Tre dei migliori attori di tutti i tempi, per il sottoscritto. Tre degli attori più completi, talentuosi e versatili, insomma, perfetti (in particolare De Niro e Gassman, per i quali ho una vera passione). Tutti e tre nello stesso film. E se a Vittorio Gassman basta davvero solo lo sguardo e il carisma di quella strabordante presenza scenica (e quella voce, mamma mia, guardatelo nella scena con il fratello di Risso, la perfezione) De Niro tira fuori davvero una bella prova, all'epoca fu semplicemente l'ennesima, in questo film, l'ultima ad alti livelli se escludiamo qualche sporadico ritorno in tempi recentissimi.

Hoffman anche è perfetto nel ruolo, un'occasione come un'altra per dare sfoggio della sua versatilità da attore completissimo.

Però, a spiccare sul serio, perché spiccare con quei mostri li nello stesso cast è davvero complicato, è un Kevin Bacon strepitoso. La palma del migliore la assegno a lui, perché lui è il babbeo di "Footlose" quelli dei fenomeni che recitano alla perfezione e gli basta uno sguardo. E Bacon qui ne è stato all'altezza (perché è bravo, non così bravo, ma è bravo), all'altezza dei fuoriclasse. Sean Nokes, un personaggio demoniaco, subdolo, terrificante. Cattivo, nell'accezione più pura del termine. Con un grandissimo Kevin Bacon a metterci la faccia, e a prenderci gli sputi.

Bravissimi anche gli attori che interpretano i protagonisti da ragazzi. Nessuno di loro ha avuto poi una carriera di rilievo, anzi uno di loro ha tenuta alta la bandiera dei bambini-attori sfìgati morendo di overdose nel 2008. Un altro, Jonathan Tucker, lo ricordo in un episodio della serie "Person of Interest", era il killer pentito che vuole fuggire con la sua amata.

Decisamente meno convincenti Jason Patric e Brad Pitt nei panni di due dei quattro protagonisti da adulti.

Anche se come detto le buone scene non mancano per tutto il film, le cose più belle si concentrano nella prima parte. Levinson rende intense e fortissime le scene più crude nel riformatorio, gli abusi, la sequenza della tragica partita a football, la scena della mensa, e investe di poesia scene della prima parte, la vita nel quartiere (a proposito, è Hell's Kitchen, quella vera senza gente mascherata che mena i cattivi, ma dove la metti la metti Hell's Kitchen è un gran posto per il cinema, o per la tv), il carretto degli hot-dog, le spiate nel confessionale, padre Bobby che minaccia di riempire di botte il patrigno violento di uno dei ragazzi.

Funziona tutto a meraviglia, con una sceneggiatura e una regia efficaci e funzionali, molto belle davvero.

Come detto, drammatico e intenso, a me piace molto ed è, lo dico, il mio Levinson preferito.

Poi fatemelo dire di nuovo, ci stanno Hoffman, De Niro e Gassman nello stesso film. Oh! OUH!