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STASERA HO VINTO ANCH'IO regia di Robert Wise

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LoSpaccone     8½ / 10  16/10/2009 19:40:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"…La boxe è rabbia disciplinata, forza strutturata, sudore organizzato, sfida di testa e muscoli. Sul ring o fai di tutto per restare in piedi oppure dai fondo alle tue energie e metti in conto di andare giù. In ogni caso combatti, uno contro uno. Non ci sono altre possibilità e nessun'altra mediazione.
Ogni volta che entri in una palestra di pugilato ti alleni e comprendi che è tutta una pratica incentrata sul renderti insensibile al dolore. Il pugilato rimane l'ultimo sport epico perché si fonda su regole della carne che pongono l'uomo di fronte alle sue possibilità. Anche l'ultimo della terra con le sue mani, la sua rabbia, la sua velocità può dimostrare il proprio valore. Il combattimento diviene un confronto con questioni ultime che la vita contemporanea ha reso quasi impossibile. Solo sul ring capisci chi sei e quanto vali veramente.
Quando combatti non conta il diritto, non conta la morale, non conta nulla se non le tue mani, i tuoi occhi, le tue gambe. Non puoi mentire, nel contatto fisico. Non puoi chiedere aiuto. Se lo fai, accetti la sconfitta. E' tutto lì con te e non hai altro che te. E lì sul ring può accadere davvero di tutto. Forza disciplinata dalla ragione, forza che si piega alla ferrea volontà….

…I gladiatori che non hanno belle facce e non riescono neanche ad allenarsi in belle palestre. Vengono dalle periferie russe, sono tedeschi dal cognome turco, cubani magri e nervosi. Qui lo sport non ha zeri milionari. Chi vince la cintura di campione mondiale guadagna trentamila euro. Ci si allena in palestre fatte più per addestrare che per pugilare e basta. Ma è questa la forza di una disciplina in cui ormai, almeno in Italia, gli sponsor non investono più. E' questa la forza di uno sport che nel sud Italia non attira l'attenzione delle mafie perché nel giro non circolano più molti soldi. E poi, le regole del pugilato sono incompatibili con quelle dei clan.
Uno contro uno, faccia a faccia. La fatica dell'allenamento, il rispetto della sconfitta. La lenta costruzione della vittoria. Non è l'esito di un incontro a stabilire chi veramente è più forte. Più che la vittoria, conta l'assenza di senso che occorre sostenere per potervi salire e starci, su quel ring. Conta il saperci stare dentro quella vita. Agonismo e agonia....

…Il pugilato, con le sue palestre spoglie, spartane, è in grado di restituire alla parola "onore" il suo significato originario. Di riscattare questa parola, sequestrata dalle mafie. Considerata ormai impronunciabile e che invece fa riferimento a qualcosa che ti porti dentro e che segui al di là delle dinamiche del calcolo dei costi e dei benefici. Agisci perché è giusto. E comprendi che l'onore è qualcosa che esiste dentro di te, al di là delle leggi, della educazione e della reputazione che hai…"

cfr. Roberto Saviano, "Coraggio e solitudine sul ring".

Uno dei migliori film pugilistici di sempre, migliore anche di "Lassù qualcuno mi ama" dello stesso Wise. Un capolavoro di tensione e atmosfera (girato in tempo reale, come "Mezzogiorno di fuoco") che fa capire lo spirito della boxe vera (non quella da circo dei contratti milionari), della vita che c'è dietro, delle storie che la animano.
LoSpaccone  16/10/2009 19:43:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Coraggio e solitudine sul ring. Il riscatto dei ragazzi del sud" , titolo completo dell'articolo.
Ciumi  16/10/2009 19:56:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto...
Gatsu  29/11/2009 14:33:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo davvero! Un film pazzesco.