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DEVIL EYE regia di Man Kei Chin

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Ciaby     3½ / 10  13/05/2010 21:34:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certi acquisti posso trarre in inganno. Così, per l'euforia di quella bancarella di dvd import al FEFF, vedersi un horror asiatico sconosciuto all'asian-horrorrofilo per eccellenza (io) ad un prezzo stracciato è un po' come manna dal cielo. Eppure un vero e proprio asianofilo sa bene che bisognerebbe scegliere con cura. Ma come fare quando locandine con ideogrammi a tutto spiano recano ideogrammi invitanti? E quando scopri che i dvd in questione sono regione ALL anzichè 3? Beh, ovviamente non si può.
E nonostante degli acquisti ponderati (Sick Nurses, 13 Beloved) altri possono lasciarti spiazzato, risollevandoti solo sul fatto che può essere "un pezzo da collezionismo nella spropositatamente grande collezione di dvd di horror asiatici". Perchè sebbene "Devil Eye" sia un filmetto tutto sommato simpatico sin dalla presentazione (per un filmetto tanto low-budget il dvd, tra l'altro, è fatto MOLTO bene), è innegabile la sua pura e cruda essenza: è totalmente inutile.

Dalla trama prometteva bene, perchè, sebbene sembrando il solito clone di "The Ring" poteva promettere quei salti sulla sedia sempre graditi e, poi, a me le ghost-stories asiatiche sono sempre piaciute. La durata di soli 75 minuti, poi, avrebbe giovato...ma non avrei mai pensato che un'idea comunque non disprezzabile si volatilizzasse già dopo i primi 5 minuti di film.
Sì, perchè l'incidente iniziale, vuoi anche ridicolo dovuto al low-budget, promette bene con il geniale uso del giornale per coprire il viso della donna (e questo per il colpo di scena, tentato, ma simpatico, finale) la sceneggiatura si butta nel vento.

Lo sceneggiatore non sa più che strada prendere e lascia tutto al caso, preferendo riprendere le bellissime (e inette nella recitazione) fanciulle mentre fanno la doccia, mentre sono in bikini... e poi il fatto che, su 75 minuti...


-20 siano di riprese turistiche della Thailandia o sulle ragazze sulla spiaggia
-15 siano su scene ripetute (quella della ragazza morta sull'asfalto, ripetuta all'infinito)
-10 abbondanti per l' ETERNA scena in cui c'è la ragazza ipnotizzata con la telecamera in mano su quello che sembra un autobus. Addirittura, successivamente ripetuta.
-5 minuti di papere sul set
- 3 minuti di titoli di coda

...non aiuta.

Va a finire che gli spaventi non esistono, mentre le scene di tentato terrore sono tipo una e mezza. Aggiungamoci poi che il cast, simpatico, sia incapace di una benchè minima espressività e che la regia sia totalmente assente, nonostante il regista vanti un curriculum di tutto rispetto nel cinema CAT III. Peccato perchè le premesse c'erano, ma se anzichè girare un horror si finisce per passare al documentario videoclipparo (con tanto di musica dance-pop cinese di plastica), una risatina ci scappa anche. Suscita tenerezza la scena dello spavento finale, con la ragazza che mostra finalmente il suo viso e spaventa il suo assassino, con gli occhi illuminati à la "Hansel E Gretel" (sì, proprio il trash-horror italiano dei primi anni '90). Poi, però, proprio perchè non esiste la sceneggiatura, non sia una conclusione accettabile della storia, e si finisce nel patetismo.
Il risultato è, dunque, scarso, ma assai divertente; e per questo non da bocciare totalmente, anche perchè c'è di peggio.