Goldust 8 / 10 15/11/2021 17:10:59 » Rispondi Pellicola che vale nei dialoghi almeno quanto nei silenzi: un lavoro prezioso e quasi unico, per il periodo, sulla situazione alienante del posto di lavoro in un'Italia che si appresta a cavalcare il boom economico. Con una leggerezza di sguardo e di tocco che riesce a farci digerire anche le mancanze o le delusioni più dolorose, Olmi ci conduce per mano in una Milano ( quasi spettrale ) al centro di una trasformazione urbana molto profonda, mettendo al centro del racconto la tenera ingenuità poco più che adolescenziale del simpatico Domenico. Al di là del messaggio e del contenuto è anche un film di grandi e sintomatiche sequenze: il primo incontro tra il giovane spaurito e la bella Magalì, il veglione di Capodanno che mescola allegria e tristezza, la grottesca caccia finale alla scrivania più prestigiosa dell'ufficio. La classica pellicola non conosciutissima e da recuperare, giustamente inserita nell'elenco dei 100 film italiani da salvare. Piccola parte per il critico cinematografico Tullio Kezich.