Alpagueur 5½ / 10 05/11/2020 19:04:47 » Rispondi Mullholland Drive è una specie di thriller psicologico. I primi due terzi di questo film sono stati eccellenti. Non pensavo che David Lynch ne avesse ancora...poi la storia cade completamente a pezzi. Ho seguito molte delle teorie riguardo a questo film (i diversi piani temporali, mondi paralleli, la chiave blu etc.). La mia ipotesi è che Lynch abbia iniziato le riprese senza scrivere un finale. Poi ha filmato finali multipli e diversi colpi di scena, messo tutto insieme nel montaggio quando non riusciva a capire come legarli fra loro. Ricordate Twin Peaks? Lynch può impostare grandi premesse, ma non può portarle a termine.
È uno dei film più complicati che abbia mai visto. La trama parla del desiderio di Diane di diventare un'attrice. Così, lascia la sua città natale e incontra una donna per un'interessante coincidenza, e si innamora di questa donna, Camilla. Poi la storia segue il dilemma di Diane: lei ama Camilla, non vuole stare senza di lei, d'altra parte, l'interesse della gente (soprattutto del regista Adam) per Camillia rende Diane gelosa. Pertanto, Diane assolda un uomo per uccidere Camillia. Nel frattempo, Diane ha degli incubi su di lei, si sente depressa e alla fine si suicida. È una storia interessante, ma non mi è piaciuta molto...l'idea del sogno per me è stata un (piacevole) déja-vù, avevo già assimilato bene il concetto sia tramite "Allucinazione perversa" di Lyne che con "Shadow" di Zampaglione, anche se quest ultimo è stato girato 8 anni dopo, ma l'ho visto prima di Mulholland. I doppi personaggi/alter ego di Betty e Rita ci stanno anche, ma non hanno spessore.
E anche qui di nuovo ritroviamo Angelo Badalamenti alla direzione musicale (come in "Velluto blu"), niente di memorabile, mentre regia/soggetto/sceneggiatura sono sempre appannaggio del solo Lynch. Ancora una volta sono stato risucchiato in un film di Lynch e sono rimasto deluso.