elio91 8½ / 10 11/02/2013 19:53:20 » Rispondi Saggio di regia e coraggio del grande Antonioni, una pietra tombale sui rapporti tra esseri umani, un eclisse inquietante. Alternando le lunghe sequenze rumorose e quasi fastidiose all'interno della borsa, ad altre non meno angoscianti di riflessione e silenzio, il regista conclude la sua "trilogia" dell'incomunicabilità in perfetta coerenza con quanto fatto in precedenza. In realtà, anche se il voto è superiore, credo che tra i tre nessuno svetti più degli altri. Tornando indietro metterei lo stesso voto agli altri due. "L'eclisse" ha un incipit di incredibile potenza ed angoscia, ma è il finale a confermare la grande maestria e maturità di Antonioni: svuotando i protagonisti, facendoli uscire di scena in modo non prevedibile, la telecamera ripercorre luoghi, figure ed oggetti del film. Una signora bionda viene ripresa da dietro, potrebbe essere Monica Vitti visto che spesso è stata ripresa cosi: ma si gira ed è un'altra persona. Una luce accecante conclude tutto. Siamo nel 1962, il cinema credo raramente si sia spinto cosi oltre, forse proprio con "L'avventura" ci è riuscito. Grande prova della Vitti e di un Delon freddo e distante.