CinemaD'Arte 10 / 10 08/05/2013 19:37:49 » Rispondi Assoluto capolavoro del cinema politico-sociale, una delle ultime perle che il cinema italiano, quello vero, ha saputo regalare. Una critica ferocissima sulla corruzione, sull'abuso di potere e sui suoi meccanismi; una pellicola che accresce la sua già di per sé grandissima forza alla luce del periodo storico (post '68) in cui fu concepita (il film fu fatto vedere privatamente e in anteprima ai tre registi Monicelli, Zavattini e Scola che, a visione ultimata e seppur entusiasti dell'opera commentarono, riferendosi agli autori Elio Petri e Ugo Pirro, con "andate in galera"), rimanendo comunque a distanza di anni estremamente attuale. Strabiliante e magnetico Gian Maria Volonté che, con una prova attoriale mastodontica, dà vita ad un personaggio da "cult" (non sapremo mai il suo nome perché non si vuole rappresentare lui come individuo, ma come simbolo di qualsiasi persona di potere) tormentato dalle proprie insicurezze e dalla propria fragilità, in netto contrasto con la carica che ricopre e con l'immagine che dà esternamente di sé. Impossibile infine non sottolineare la prova di Florinda Bolkan, che interpreta l'amante assassinata, e le splendide musiche firmate dal maestro Ennio Morricone.