Reservor dog 10 / 10 11/05/2010 09:35:08 » Rispondi Film girato 40 anni fa che per l'attualità delle sue tematiche potrebbe esser tranquillamente attribuito ai giorni nostri e che, con ogni probabilità, a meno di sconvolgimenti epocali, lo sarà persino per innumerevoli anni a venire. Il potere costituito visto come perversa volontà d'amministrarlo e di far sì che esso sopravviva a tutto e tutti, ,continuando ad esser perpetrato senza preoccuparsi dell'unica cosa che davvero dovrebbe contare, ovvero la giustizia. Inquadrato nel contesto storico di quegl'anni, in cui le differenze tra rivoluzionari e reazionari erano infinite ed incolmabili, lascia l'amara consapevolezza di un potere che invece di tutelare il cittadino lo intimorisce, lo minaccia, lo mette in soggezione, usandolo di volta in volta a sua piacimento, inducendolo alla confessione, piuttosto che al silenzio, trattandolo alla stregua d'una marionetta. Ma questa è anche la storia di una gestione malata della giustizia, dell'impossibilità che si può avere persino a sottrarsi alla propria innocenza se questa è d'ostacolo per un bene più grande. Una storia in cui non conta la verità oggettiva, ma quella di comodo. Funzionario irreprensibile, che gode dell'ammirazione di colleghi e superiori, che intimorisce e incute soggezione in ogni suo interlocutore (tranne uno) , il protagonista, nonostante la posizione di prestigio che ricopre, soffre di una personalità labile e disturbata, che alimentata dalle perversioni sessuali condivise con l'amante, sarà la scintilla d'innesco che lo spingerà in un delirio d'onnipotenza a cavallo tra la certezza di non poter esser riconosciuto come il colpevole e il profondo desiderio di esserlo. Pellicola che per lucidità d'analisi non ha pari. Volontè inarrivabile.