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A SERIOUS MAN regia di Ethan Coen, Joel Coen

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strange_river     8½ / 10  07/12/2009 00:41:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di non facile fruizione, l'ultimo film dei Coen, si presta a diverse letture.
Intriso di cultura e storia ebraica fin dal fulminante prologo, macabra e presaga storiella yiddish, il tratto caustico dei due fratelli può essere certamente più facilmente apprezzato da chi ne conosce simbologie, riti e superstizioni (aleggia vagamente un Allen prima maniera in tutta la prima parte del film, ma per chi ne fosse lettore, anche P. Roth può venire in soccorso).
A serious man non è solo il ritratto grottesco (ma molto meno esilarante di quello che ci si potrebbe aspettare e invece da un retrogusto decisamente amaro) di un mondo che improvvisamente crolla addosso ad un uomo serio che “non ha fatto niente” e che scopre false tutte le verità in cui credeva.
Andiamo oltre l'apparenza del tranquillo quartiere dalle belle case ordinate, saliamo anche noi sul tetto e da questo nuovo punto d'osservazione scopriamo che quello di cui in realtà ci sta parlando è del peso del caso nelle nostre esistenze, delle coincidenze e delle conseguenze delle nostre azioni.
Non per niente Larry Gopnick è un professore di fisica che tenta di spiegare ai suoi studenti l'indeterminatezza della realtà, esponendo loro il paradosso del gatto di Schrödinger, e allo stesso tempo ne redarguisce uno ricordandogli come ogni sua azione abbia delle conseguenze.
In questo campo (filosofico? Fisico? Forse ambedue) si muovono i due registi: dialoghi graffianti, situazioni paradossali e una carrellata di personaggi sui generis (eccezionali maschere di attori) garantiscono il loro elevatissimo marchio di fabbrica nel disegno impietoso della vita di un uomo nella quale subentrano forze oscure delle quali nessuno, né Rabbino né la semplice ragione, riesce a dargli comprensione o soluzione.


Finale a grande effetto



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gerardo  25/12/2009 01:36:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A Gerardo piace questo elemento. (cit.) :D
Pasionaria  10/12/2009 15:49:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Leggo solo ora dopo la visione del film.
Bravissima, mi è piaciuto molto il tuo commento.
I film dei Coen riescono sempre a sconvolgermi il pensiero, questo oltretutto non mi ha neanche divertito, nel senso che non mi ha fatto ridere neppure nelle scene più grottesche; la loro filosofia, in realtà si avvicina pericolosamente alla mia; qui è la comunità ebraica ad essere presa come simbolo della falsità di ciò che ci ostiniamo a credere vero, come simbolo del vuoto e del caos dell'esistenza; un discorso, che rapportato ad altri loro lavori , si dilata paurosamente.