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LO SCOPONE SCIENTIFICO regia di Luigi Comencini

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JOKER1926     7 / 10  31/10/2011 03:25:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando si parla de "Lo scopone scientifico" bisogna prestare una grande attenzione, qui infatti col film della regia di Luigi Comencini siamo a livelli veramente alti.
Quello del 1972 è un lavoro di grande importanza, si tratta di una splendida realizzazione che col tempo non può invecchiare, "Lo scopone scientifico" rimarrà insomma un grande esempio del Cinema italiano che propone temi sconcertanti meritevoli di analisi delicate che portano lo spettatore a pensare e a fotografare uno spaccato mai come adesso "attuale" e così beffardo da illustrare in modo sublime classi sociali e "malattie" croniche come quelle del gioco d'azzardo.

La trama di Comencini si avvale di una vena di grossa vivacità e, se non vogliamo parlare di genialità, perlomeno dobbiam parlare di potente artificiosità. Protagonisti di questo spaccato una coppia, marito e moglie, amanti (per passione o per necessità) del gioco dello scopone; ad introdursi nei piani della sceneggiatura una stravagante presenza femminile, o meglio, la "vecchia", giocatrice d'azzardo che ama misurare le proprie forze "tattiche" di gioco con le persone dei posti che visita, è la volta di Roma, Alberto Sordi sale immediatamente in cattedra incarnando l'icona del romano disperato in cerca di fortuna con contraddizioni e derisioni del caso.
Il film nonostante la sua durata non "brevissima" (quasi due ore di proiezione) riesce sempre ad appassionare, ammaliare il pubblico attraverso divertenti aneddoti che in modo subliminale e/o esplicito manifestano il marciume della società, la sorella del giocatore costretta a prostituirsi, i bambini ancorati a fare lavoretti pietosi per qualche spicciolo...
"Lo scopone scientifico" vive diversi momenti di totale delirio sbalzando fra l'esser commedia e film socialmente impegnato, in tutto ciò l'ironia (nera) e il messaggio morale sono mescolati con sapienza e massima astuzia.
Il film mette in luce la "direzione" del gioco che pende sempre dalla parte del ricco che in una macchinazione che emula la perfezione, o almeno la matematica, porta la miseria nei "comuni" mortali, qui non c'è fortunato o "professionista" che tenga...

"Lo scopone scientifico" si slaccia dall'azione goliardica e visiva per tendere la mano alla concettualità e alle baraccopoli romane fotografia di una realtà amara che non può trovare risveglio in un imprevedibile e beffeggiatore giro di carte, anche se, purtroppo la tentazione è regina...