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POM POKO regia di Isao Takahata

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  07/02/2011 15:18:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Isao Takahata si ricorda soprattutto per "Una tomba per le lucciole",uno degli anime più struggenti di tutti i tempi e capolavoro indimenticabile sugli orrori della guerra.
In questo suo lavoro lo troviamo alle prese con un tema sempre spinoso ma declinato in modo più spiritoso e goliardico,in cui la denuncia pungente viene ammorbidita mediante un'esposizione poco orientata al dramma.
Che sia una produzione appoggiata dallo studio Ghibli lo si percepisce dall'appassionata trattazione di una delle tematiche più care al maestro Hayao Miyazaki,da sempre nobile osservatore dell'eterno conflitto tra uomo e natura scisso tra tradizioni ancestrali e progresso.
In questo caso lo "scontro" avviene per via dell'espansione urbanistica dei sobborghi di Tokyo giunti a minacciare l'ecosistema in cui vivono i "tanuki",specie di procioni rappresentati nelle leggende come animali giocosi e ingenui,ma anche abilissimi nell'ingannare gli uomini tramite la capacità di mutare la propria forma."Pom Poko" non è solo una favola ecologista avversa al disboscamento scriteriato, ma un incoraggiamento al rispetto e alla coabitazione armoniosa. Sicuramente per chi non è un conoscitore della cultura giapponese sarà ostico cogliere i numerosi riferimenti alla mitologia orientale,mentre rimane in superficie la definizione dei tanti personaggi,Takahata non si concentra su nessuno in particolare e finisce con il rendere un ritratto approssimativo.C'è da dire che il racconto non ne risente, procedendo amabilmente in un susseguirsi tragicomico che confluisce in un finale quasi rassegnato e tuttavia fiducioso in un compromesso che pur doloroso appare come unica soluzione attuabile.
Takahata appare amareggiato nella concezione di un'umanità aggressiva,diseducata a quel rispetto che le permetterebbe di vivere in simbiosi con il mondo circostante e di conseguenza espone il proprio disappunto in modo garbato ma evidente.