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LOST IN THE MOUNTAINS regia di Hong Sang-soo

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Ciaby     8½ / 10  09/07/2010 21:49:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tutti e tre i registi hanno deciso di mantenere inalterato il loro stile, così mentre Naomi Kawase -pur addentrarndosi in ricercatezze estetiche- realizza un mezzo documentario e Lav Diaz predilige i toni pacati e distaccati e pianosequenza in bianco e nero, Hong Sang-Soo torna a parlare di relazioni amorose andate a male, di donne e uomini tristi, di sesso, di rapporti umani.

"Lost In The Mountains" è, quindi, una piccola storia d'amore e solitudine tipica dell'ultimo Sang-Soo, anche per quanto riguarda lo stile: fotografia fredda, per una regia digitale che non si lascia scappare qualche zoom improvviso.

Il film non presenta nulla di nuovo, dunque. Anzi, sembra di guardare una versione ridotta di "Like You Know It All", eppure pensandoci bene Hong Sang-Soo parla delle stesse cose dal 1996 e nessuno lo fa bene quanto lui. Indi per cui, ripetersi e ripetere gli stessi argomenti è un suo asso nella manica, perchè lo fa in modo affascinante e fresco, quasi come se le relazioni che si distruggono e si ricompongono fossero sempre un argomento di cui si dovrebbe sempre parlare. Un realismo fortemente attuale.

"Lost In The Mountains" non aggiunge nulla di nuovo dal punto di vista narrativo, ma funzona terribilmente bene. E ci sono sequenze veramente notevoli: il bacio, passionale seppur breve, nel bagno pubblico arriva inaspettato e viene risolto in una sola inquadratura che rimane impressa. Insomma, le solite cose, ma sempre in grado di stupire.

E come spesso accade per Sang-Soo, pur interpretando personaggi volutamente irritanti, gli attori sono eccezionali. Jeong Yu-Mi è un'attrice magnifica che giunge al finale portando lo spettatore a mettersi nei suoi panni, sebbene il suo personaggio sia decisamente poco simpatico (mai quanto lui, però).

E alla fine ti chiedi come mai questi 31 minuti di storia esile e di uomini e donne come altri che si innamorano, possono essere così belli. Questo è talento, ossì.

Hong ha colpito di nuovo.